Ospedale, basta con la confusione
L’Aquila – (di Lelio De Santis, IDV) – La possibilità per i cittadini di curarsi in strutture ospedaliere efficienti e la possibilità per i giovani di studiare in strutture universitarie di qualità sono le condizioni essenziali perché una comunità possa vivere e svilupparsi in modo civile e dignitoso e, allo stesso tempo, dovrebbero costituire obiettivi comuni per il raggiungimento dei quali tutta la classe dirigente di una città dovrebbe lavorare in armonia, in silenzio ed a tempo pieno.
Invece, anche su importanti problemi che riguardano il futuro dell’Ospedale S.Salvatore e le prospettive dell’Università si sono avventati in questi giorni tanti Amministratori e Politici, per esprimere posizioni e pareri, critiche e contestazioni tutte interne al mondo della politica e delle Istituzioni, alzando solo fumo e veleni.
Questa città , commissariata in tutte le più importanti strutture decisionali e lasciata sola a leccarsi le ferite, non ha bisogno anche di scontri e di tensioni, spesso di facciata e della durata di una giornata, ma di un progetto condiviso sulle cose serie da fare e che servono ai cittadini.
I cittadini chiedono ai rappresentanti delle Istituzioni di impiegare il loro tempo, ben remunerato, non tanto per apparire, ma per fare; non tanto per riempire i giornali di comunicati stampa a getto continuo su ogni questione, anche di scarso rilievo, ma di proporre soluzioni; non tanto di polemizzare fra di loro come polli in un pollaio, ma di affrontare i problemi, con gli strumenti dell’azione amministrativa e della concertazione fra i diversi livelli di competenza.
I vari Cialente, Giuliante, De Matteis, Pezzopane, potrebbero dare l’esempio imponendosi almeno per un mese il silenzio stampa, per poter meglio dedicarsi al lavoro amministrativo che serve, al raccordo istituzionale che evita i contrasti, alla soluzione delle varie emergenze, anticipando e non rincorrendo i problemi.
C’è bisogno di più lavoro concreto e di meno chiacchiere. Poi, fra un anno, sarà doveroso dividersi fra opzioni politiche concorrenti per l’affermazione della migliore classe dirigente possibile per la ricostruzione materiale e sociale della città .
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