Dragaggio, chiesta ordinanza ad hoc
Pescara – Ogni giorno novità per il dragaggio del porto canale, ormai quasi del tutto insabbiato, meno una, quella che tutti attendono: un impegno fermo e preciso per completare i lavori e garantire, almeno per l’immediato, la funzionalità del porto, mentre si attende che anche quello turistico sia ripulito dai sedimenti. Cosa che dovrebbe avvenire, viene garantito, a breve termine. Ma solo per l’attracco turistico. La novità delle ultime ore è che sia il mancato commissario Goio, che la Camera di commercio, intendono aver un’altra ordinanza, più precisa e completa, insomma ad hoc per il porto canale. Tutti lamentano inefficienze, ritardi, ma nessuno dice di chi è la colpa, perchè il problema si trascina da sempre e perchè per anni il dragaggio nessuno lo ha fatto. Il dito puntato è di tutti contro tutti, ma a parole. Tempeste di parole. Pescara nonb saprà mai dove sono colpe e responsabilità , in quali palazzi, dietro quali scrivanie ben munite e ben remunerate, Ovattate, lente, protette: quelle scrivanie che di fatto hanno portato alla morte del porto per incuria, inerzia, inefficienza, inettitudine, o per chi sa cos’altro. Acquiescente, spesso complice, sicuramente colpevolissima, la politica che non ha vigilato, non ha chiesto, non ha fatto, sperando forse di brillare nelle emergenze. Il virus del salvatore della patria non muore mai. Ma stavolta la patria non la sta salvando nessuno. Ora gira la voce che occorrono decine di milioni di togliere la diga foranea (ostacola il libero deflusso fluviale, lo capirebbe un bambino, ma è lì da anni) e per rifare da capo il porto canale, migliorarlo, adeguarlo alle esigenze, impostarlo secondo le regole ingegneristiche di oggi. Ovviamente, un’idea la cui attuabilità è puramente teorica. Quindi porto canale così com’era, per ora, e una sola esigenza: dragarlo almeno una volta l’anno. Semplice. Ma non è mai avvenuto. Che luminosi e lungimiranti reggitori della cosa pubblica!
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