Concorsòpoli? “E che c’entra Iovìno?”


regione-pal-silone-3Pescara – L’alto burocrate Antonio Iovìno capo del personale della Regione Abruzzo con autorevole scanno in palazzo Silone a L’Aquila, con concorsòpoli – come quei birboni dei giornalisti chiamano l’inchiesta sui concorsi pilotati – “non c’entra nulla. Solo una serie di abbagli degli inquirenti: è estraneo”, dicono i difensori. Dagli arresti domiciliari, dove la Procura di Pescara lo ha confinato con una pesante serie di ipotesi di reato, l’alto burocrate è sceso questa mattina nel palazzo giudiziario di Pescara. Dove il Gip lo ha interrogato. Risposte? Una serie di affermazioni di innocenza ed estraneità: Iovino respinge le accuse. Si dice estraneo. I suoi difensori spiegano che ci sono prove, documenti e testimonianze a suo discarico e che le frasi nelle intercettazioni telefoniche sono frammenti, parzialità di discorsi più ampi, che isolate sembrano avere un significato, tuttavia diverso nel contesto dei discorsi. Tutto si chiarirà, dicono. Per il momento l’inchiesta prosegue, con Iovino sono indagate altre nove persone, e non è escluso che alcune di loro debbano imbarazzanti spiegazioni ai magistrati. I quali, tanto per chiarire le loro posizioni, respingono l’istanza di libertà provvisoria: il dirigente tornato libero, potrebbe inquinare prove. Manipolare, convincere persone. Chi sa. Meglio che rimanga agli arresti a domicilio, per ora. Intanto si prospetta l’ipotesi che l’inchiesta venga trasferita per competenza alla Procura dell’Aquila, città in cui si sarebbero verificate le ipotesi di reato: concorsi truccati e pilotati per favorire tizio e caio, persone importanti amiche o parenti di persone ancora più importanti, magari nello staff regionale, nel nucleo di governo. In un’altra giunta: quella di Del Turco. Anche lui capitombolato nelle maglie della giustizia, per altre storie. Ma che Regione nebulosa e complicata avevamo in Abruzzo. Peraltro, sono in tanti a ritenere che i concorsi siano sempre stati qualcosa di poco chiaro, con posti e poltrone predestinate sul nascere a chi aveva santi in paradiso. Porte chiuse in faccia, magari, a chi aveva soltanto requisiti e diritti… L’Italia è sempre un fenomeno paranormale, non dimentichiamo. (Nella foto: Palazzo Silone, sede della Giunta regionale a L’Aquila)


22 Giugno 2009

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.