Materia oscura, ma un po’ di meno
L’Aquila – L’UNIVERSO NON “MOLLA” I SUOI SEGRETI – L’esperimento XENON-100, in corso nei Laboratori del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) conferma con nuovi risultati di essere l’apparato piu’ sensibile al mondo nella ricerca delle cosiddette WIMP (Weakly Interacting Massive Particles), le particelle principali candidate a costituire la misteriosa ‘materia oscura’, quella che costituisce gran parte dell’Universo ma che non è identificabile, proprio perchè oscura, nel senso che non emette alcuna radiazione e quindi non può essere “vista”. Almeno finora. La ricerca continua e un ruolo rilevante lo riveste la scienza… ipogea, “nascosta” sotto i 14.00 metri di roccia della montagna appenninica. I nuovi dati, relativi a cento giorni di osservazione, sono stati illustrati oggi ai Laboratori del Gran Sasso da Elena Aprile, della Columbia University, fondatrice e leader della collaborazione internazionale che ha dato vita all’esperimento. “In quei cento giorni” – ha spiegato Elena Aprile – “ci aspettavamo di osservare circa due eventi provenienti dalla radiazione di fondo. Ne abbiamo visti tre, quindi non c’e’ ancora nessuna evidenza, ma la ricerca continua, e gli ulteriori dati che stiamo gia’ prendendo ci porteranno piu’ vicini a un’eventuale scoperta. Ma gia’ adesso”, ha continuato Elena Aprile, “i risultati ottenuti pongono i vincoli piu’ stringenti al mondo, sulle interazioni di tipo ‘elastico’ delle WIMP con la materia ordinaria. E questo grazie alle prestazioni straordinarie del nostro rivelatore, nel quale siamo riusciti a ridurre il fondo radioattivo a livelli senza precedenti”. La collaborazione XENON conta su 60 scienziati di 14 istituzioni scientifiche statunitensi, cinesi, francesi, tedesche, israeliane, olandesi, portoghesi e svizzere. Vi partecipano anche ricercatori italiani, dei Laboratori del Gran Sasso, di Bologna e Torino. “In questi giorni gli occhi del mondo scientifico internazionale sono di nuovo puntati sui Laboratori del Gran Sasso dell’INFN” ha commentato Lucia Votano, direttore dei Laboratori, “grazie ai nuovi dati dell’esperimento XENON100. I risultati illustrati durante la riunione del Comitato scientifico internazionale del Laboratorio non mostrano ancora segnali di evidenza di materia oscura, ma grazie alla straordinaria sensibilita’ dell’esperimento restringono moltissimo la ‘zona di caccia’ delle cosiddette WIMP. La ricerca proseguira’ e la Collaborazione XENON ha gia’ presentato al Gran Sasso la proposta di un apparato molto piu’ sensibile. Ancora una volta, il Laboratorio dell’INFN si conferma come luogo di eccellenza internazionale per la fisica astroparticellare”.
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