L’Aquila, ancora e sempre macerie
L’Aquila – Le macerie sono un problema enorme, vera barriera contro ogni ipotesi di ricostruzione, e nessuno può negarlo: la città ne è ancora ingomnbra, e non solo nel macerato centro storico. ne sono piene tutte le frazioni e i comuni minori, in molti dei quali non si è neppure cominciato a rimuoverle. Il posto terremoto dura impietoso, e l’aspetto dei luoghi pesa come piombo sulla gente, psicologicamente determinante. Nessuno sentirà mai una parvenza di rinascita, finchè’ si vedranno pietre, macigni, spezzoni di muro, ferro, rottami e tutti i rifiuti che in due anni si sono accumulati. Ma chi se non un distratto amministratore aquilano consentirebbe alle macerie un ruolo da protagoniste lungo il viale che dalla stazione porta verso il centro? Sicuramente non è molta la gente che arriva a L’Aquila in treno, ma il viale della stazione è percorso da moltissime persone e da un traffico forzatamernte intenso, anche turistico. E imbattersi nelle macerie sui marciapiedi non è uno spettacolo dei migliori. Eppure, i resti delle muraglie sono lì, dopo due anni, come quel grosso spezzone di muro rotolato dalla cinta urbana e rimasto lì dalle 3 e 32 del 6 aprile 2009. Mai rimosso. Nessuno ha pensato che è l’immagine della città caduta a pezzi e rimasta a pezzi, sotto gli occhi di tutti. Certi interventi denoterebbero un minimo di cura, di attenzione, un tentativo di vivere meglio la realtà . Le macerie sul marciapiede si accompagnano ad altra sporcizia, alla vegetazione selvaggia e dirompente che invade la zona, tra rifiuti, vecchi automezzi abbandonati, pezzi di rete, legname. Uno sfacelo estetico che nessuno è capace di avvertire. Possibile? La foto lo dimostra: è stata scattata solo ieri.
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