Grandi rischi, proroga delle indagini


L’Aquila – NUOVI ELEMENTI SECONDO LE PARTI LESE – IN ARRIVO L’ESPOSTO DEI PARENTI DELLE VITTIME - (Foto: sopra il palazzo di giustizia e i giornalisti, sotto il PM Picuti e l’avv. Alessandoni in basso) – Le persone che chiedono di poter dire ai magistrati ciò che sanno in merito ai giorni precedenti il terremoto, e di essere parti civili del processo alla Commissione grandi rischi, saranno ascoltate. Il Gip del Tribunale dell’Aquila ha disposto il rinvio degli atti al pm Fabio Picuti, dando termine sei mesi per la proroga delle indagini. Ci sarà tempo quindi per ascoltare i testimoni indicati dalle parti offese, che avevano chiesto di poter entrare nel procedimento principale legato all’inchiesta sull’operato della Commissione grandi rischi. Indagine per la quale sono imputate sette persone, geologi, sismologi e specialisti dell’INGV e della protezione civile. Si tratta complessivamente di 30 parti offese che nell’udienza della scorsa settimana attraverso i propri legali, hanno chiesto al giudice di poter dare loro la possibilita’ di indicare dei testimoni in grado di chiarire il nesso di causalita’ che ci sarebbe stato tra le dichiarazioni rese dai membri della Commissione grandi rischi subito dopo la riunione che si era svolta all’Aquila, una settimana prima dai tragici accadimenti, e la scelta delle parti offese di dare ascolto a chi invitava alla calma, e dunque a rimanere nelle abitazioni, poi crollate a seguito del devastante terremoto. Anche se nessuno, per quanto risulta, ha mai sostenuto che terremoti non ci sarebbero stati. Almeno secondo i difensori degli indagati. Il filone sulla Commissione grandi rischi si trova nella fase dell’udienza preliminare. Gli imputati sono: Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva e Mauro Dolce.Grande soddisfazione e’ stata espressa dalle parti, rappresentate per la maggior parte dall’avvocato Simona Giannangeli del Foro dell’Aquila.
Restano, e anche questa mattina se n’è parlato tra giornalisti, legali, esperti presenti al palazzo di giustizia di Bazzano, tutte le perplessità sulla riunione della Commissione il 31 marzo, durata una mezz’ora, tenuta fuori da Roma (cosa insolita), non seguita da comunicati stampa ufficiali e verbalizzata dopo il 6 aprile. Perchè nessuno disse ufficialmente alla stampa ciò che Boschi dice di aver sempre sostenuto (“A L’Aquila i terremoti ci sono stati e ci saranno sempre”)? Perchè i giornalisti furono tenuti a distanza e non vi fu mai una vera, chiara, onesta conferenza stampa per mettere la gente sul chi vive, e avvertirla, con pacatezza e misura, che c’era obiettivamente rischio di scosse, come sempre in casi di sciami “crescenti” e intensi?
Sarà, anhche fra sei mesi, aq ottobre forse, un processo pesante, avvincente. Non alla scienza, come con enfasi si è scritto, ma agli uomini. E anche alle istituzioni, perchè sarà stata, nel frattempo, anche presentato un esposto che sta curando l’avv. Fabio Alessandroni, per conto dei parenti dei 309 morti. Contro persone e istituzioni, come un dito puntato.


12 Aprile 2011

Categoria : Cronaca
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