Spaghetti al cinghiale
Sarebbe meglio chiamarli vermicelli, ma chiamiamoli spaghetti così ci capiamo meglio: in Abruzzo si definiscono più spesso così. Nel sughetto al pomodoro con aglio, olio, qualche pezzetto di oliva nera al forno, niente sale, sminuzzate un po’ di salsiccia di cinghiale, di quella che si vede nei supermercati. Noi abbiamo scelto quella preparata da una ditta del Teramano. E’ questa la sola differenza rispetto al sugo con salsiccia di maiale per i bucatini, di cui abbiamo parlato la volta scorsa. Nel sapore, invece, la differenza è notevole, perchè il cinghiale è molto particolare e sa di selvatico (piacevole). Il sale non occorre, la salsiccia è salata di suo, e in più aggiungiamo abbondante pecorino grattugiato. Un piatto che fa la primo e da secondo, molto saporito. (AF)
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