Esodo Medicina: “Dimissioni di Orio e Cifone” – Azione universitaria: un altro scippo
L’Aquila – Gli accordi dell’Università aquilana per la dislocazione di parte della facoltà di Medicina a S.Omero sembrano al centrodestra da condannare e comunque non utili alle prospettive future dell’ateneo aquilano. Per Gianfranco Giuliante, assessore regionale e figura di spicco della maggioranza politica regionale, sia il rettore di Orio che la preside della facoltà aquilana di Medicina, Maria Grazia Cifone, si debbono dimettere. Sarà l’argomento di una conferenza stampa annunciata per domattina alle 11,30 presso la sede della Regione al Palazzo del TAR, in via Salaria Antica Est, secondo piano.
AZIONE UNIVERSITARIA L’AQUILA – Secondo Azione Universitaria, di fatto, l’affaire Sant’Omero “pur presentatoci come un’opportunità da non perdere per l’università , rappresenta l’ennesimo scippo in danno alla città dell’Aquila. Come altro vogliamo chiamare il trasferimento di 7-8 professori-medici con le relative strutture? Inoltre, conoscendo la poca trasparenza della gestione Di Orio ci sorgono numerosi dubbi sulla bontà dell’operazione. Primo, la tempistica. Se è vero che alcuni docenti sono in attesa di convenzionamento da parecchi anni, come mai soltanto adesso, dopo la nomina di Varrassi, uomo del “magnifico”, a manager della Asl di Teramo si sono potute concludere le procedure di convenzionamento? E, soprattutto, a circa un anno dalle elezioni per la scelta del nuovo rettore?
Secondo, la trasversalità . Come mai un governo di centrodestra e soprattutto teramocentrico, nomina un’aquilano alla Asl di Teramo? Appare abbastanza plausibile che tutti i passaggi degli ultimi mesi rappresentino una chiara e univoca strategia. Il governo regionale (centrodestra) nomina un manager aquilano, lontano politicamente ma soprattutto vicino al rettore, che chiude delle convenzioni in modo da potenziare alcuni ospedali teramani (quanti saranno i nuovi posti letto a Sant’Omero?). Un’operazione bipartisan che da una parte rafforza una parte della politica teramana sul proprio territorio e dall’altra offre la possibilità al rettore e alla sua fidata preside di ricompattare il proprio gruppo in vista delle elezioni del 2012. Il tutto sulla pelle dei cittadini e della città dell’Aquila. Senza omettere le responsabilità evidenti della Asl aquilana sulla vicenda, vorremmo sottolineare che oltre ai cittadini aquilani i beffati saranno anche gli studenti, costretti, al pendolarismo per seguire le lezioni o, peggio, al trasferimento, soltanto per soddisfare i desideri di qualche potentato”.
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