Tanta gente nel centro storico aquilano – Bertolaso: rivedrete il centro fra 5 anni almeno
L’Aquila – Come un malato gravissimo che riapre gli occhi e dà un segno di vita. Il centro storico aquilano ha riaperto i battenti: solo poche centinaia di metri (corso Federico II) e piazza Duomo, illuminata dal Sole. Stefania Pezzopane si è augurato che pian piano sia davvero riaperta la città , pezzo dopo pezzo, con speranza e fiducia. Chi aveva inventato la notizia del caffè con Letta da Nurzia, avrà anche constatato che nessuna saracinesca è stata sollevata. Abbagli da dopo sisma… Alle 11 di questa mattina parecchia gente è rientrata in città , ha camminato guardandosi intorno con sgomento e con dolore, è passata nel tunnel di legno eretto tra palazzi pericolanti nella parte più stretta del corso intitolato al fondatore della città , Federico II di Svevia. Con la gente, il sottosegretario Gianni Letta, il capo della protezione civile Bertolaso, e le autorità locali. Molti erano commossi. Letta, forzando la sua abituale vocazione al silenzio di fronte ai microfoni, ha detto che la ripresa della vita si vede e che il governo sarà sempre presente, come lo è stato dal primo giorno dopo il 6 aprile. Guido Bertolaso ha confermato chiaramente che per una ricostruzione vera e propria del centro “5 anni non basteranno”. Ma – ha aggiunto – “non ho mai visto dopo un terremoto così grave un intervento tanto veloce e concreto”.
Il commissario all’emergenza ha spiegato: “Tutte le attività di ricostruzione devono essere portate avanti dagli enti locali e da questo punto di vista vorrei essere chiaro: non sono il commissario della ricostruzione, sono il commissario per l’emergenza. I commissari per la ricostruzione sono i rappresentanti di questo territorio e se ne dovranno assumere la responsabilità ”. In riferimento all’attività finora portata avanti Bertolaso ha osservato: “Dalla presenza dei leader del G8 sicuramente potrà derivare un impulso fortissimo alla ricostruzione e alla restituzione di questa città così bella ai suoi abitanti, all’Italia e al mondo”. Un segno di speranza, ha pensato più d’uno, nei confronti dei grandi della Terra e del loro aiuto concreto a L’Aquila.
L’invito a Gianni Letta ha avuto un significato particolare. Letta cominciò la sua carriera da giornalista proprio a L’Aquila e ad Avezzano (la sua città ), salendo velocemente verso i vertici del quotidiano “Il Tempo”, stimato come nessun altro dallo storico fondatore Renato Angiolillo. Del “Tempo” Letta fu caposervizio, e poi direttore, restando sempre particolarmente legato ai ricordi aquilani, alla redazione aquilana e ai giornalisti che li lavoravano. I ricordi del grande mediatore Letta, oggi sicuramente personaggio di primissimo livello in Italia e al governo, sono nitidi e vivi: oggi ha rivisto anch’egli una città stravolta, devastata, che rialza la testa con fatica. La sua presenza è beneaugurante sul piano dei ricordi, degli affetti, della vicinanza psicologica e umana.
In centro si potrà andare a piedi ogni giorno, tra le 11 e le 22, muovendosi in gruppi di 50-60 persone. Dovrebbe presto tornare anche qualche attività commerciale.
STEFANIA PEZZOPANE - Questo il saluto e l’augurio di Stefania Pezzopane: “La vera emergenza ora è la riapertura del centro storico dell’Aquila e di tutti i centri storici colpiti dal terremoto su cui ruotano attività economiche, sociali e il tempo libero dei cittadini. E’ una questione non solo di identità e di nostalgia ma di reale ripresa. Questo è il senso della riapertura simbolica del centro che deve rimandare ad un altro appuntamento a brevissimo: quello della vera apertura di un pezzo di città e poi un altro e un altro ancora fino a fruirla di nuovo tutta. Per rivederla senza i vetri rotti, le finestre chiuse, i negozi serrati e le macerie. Gli sforzi per farci arrivare fino in piazza Duomo oggi devono essere ripagati con sostanziosi interventi pari se non superiori a quelli messi in atto per i nuovi moduli abitativi in cotsruzione. Gli importanti uffici del centro storico, i negozi, come tutto quello che rende viva una città , devono riaprire i battenti velocemente prima che questa vivacità si rifondi altrove. Va bene anche una strada la volta, non pretendiamo miracoli, ma che si cominci. Per farlo bisogna dotare i vigili del fuoco di attrezzature e materiali che ora mancano, mentre piove nelle nostre case. Che non sia un malinconico bentornati in centro quello di oggi ma un arrivederci qui, fra non molto”.
(nella foto: Visitatori cauti e protetti dai caschi questa mattina in piazza Duomo)
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