La zuppa? Buona, se il cuoco sa cucinare
(di G.Col.) – Se mangiate qualcosa di buono, chi ha cucinato ci sa fare. Cosa ormai rara, peraltro. Le signore (o i signori mariti o compagni) usano surgelati, precotti, verdure pretagliuzzate e prelavate: tutto pre. Risultati? Scadenti. O pessimi. Ci viene in mente leggendo da Pierluigi Mantini (giornalista di buona scuola in gioventù, quindi pregevolmente sintetico con la penna) che, secondo lui, la situazione aquilana va messa in mano a “poche persone capaci”. Non una pletora sclerotica di incaricati (a pagamento) e unti dal signore, sembra intendere Pierluigi. Diciamo: dopo due anni la ricostruzione non c’è, nè si vede all’orizzonte qualche data, qualche certezza. Solo parole, impegni, proclami talvolta e anche autoreferenziali. Quindi, grandi capacità , finora, non sono emerse. Dite: qualcosa hanno pure fatto, però, specie i primi tempi. Diciamo: quando c’era uno che aveva in mano tutto, anch’egli per carità criticato e contestato. Il sindaco nota che un miracolo aquilano c’è stato: le scuole preparate tutte a tempo di record. Mica li fanno solo i giapponesi, i miracoli post-sismici. Contento lui… dimentica il polivalente canadese, il mercato ambulante, le incompiute qua e là , i soldi delle cantanti non usati, e così via. Contromiracoli?
Se le persone alla guida, tutto sommato, saranno state brave, lo sapremo a ricostruzione almeno avviata e consistente. Allora, e solo allora, il cuoco avrà cucinato una buona zuppa. Poche queste persone non sono, caro onorevole Mantini. Troppi galli che cantano, non si fa mai giorno. Fino ad ora. Questo è quanto. (In foto una buona zuppa di pesce)
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