Storia: un libro sulla rivolta del ’43
Lanciano – AUTORE ORECCHIONI, EDITORE CARABBA – La rivolta lancianese dell’ottobre 1943 contro il nazifascismo e’ una delle pagine piu’ belle della resistenza nazionale. Lo ha affermato l’autore del saggio storico ‘Il Fascismo la Guerra la Rivolta – Lanciano 1920/1945′, Gianni Orecchioni, nel corso della presentazione alla stampa del libro edito dalla ‘Casa Editrice Rocco Carabba’ di Lanciano. Il libro verra’ presentato al pubblico giovedi’ alle 17.30 nell’aula magna del Palazzo degli Studi di Lanciano alla presenza dell’autore, del professore Piero Di Girolamo (Universita’ di Teramo), della giornalista Rai, Maria Rosaria La Morgia e del direttore della Biblioteca Provinciale di Pescara, Enzo Fimiani. “Non si e’ trattato di un fatto episodico, ne’ di un un fatto localistico – ha sottolineato Orecchioni – il 5 e 6 ottobre 1943 a Lanciano ci furono almeno 200 persone, non solo lancianesi, armati e coinvolti nella rivolta. Non ci fu improvvisazione, anzi: furono tre i gruppi, tra cui uno di 24 militari allo sbando dopo l’8 settembre, che si incontrarono piu’ di una volta nel settembre ’43 per organizzare la resistenza insieme ai partigiani e agli internati di Lanciano, tra i quali spiccava la personalita’ di Carlo Schonheim, capo della rivolta insieme a Amerigo Di Menno. Molti dei lancianesi che parteciparono alla rivolta si aggregarono poi alla Brigata Majella, circostanza che conferma come la rivolta lancianese non si sia fermata alle giornate del 5 e 6 ottobre”. Il saggio storico di Orecchioni dedica particolare attenzione all’analisi della crisi politica e economica lancianese nel periodo storico di riferimento, sia negli anni del primo dopoguerra che portarono all’avvento del fascismo a Lanciano con la costituzione del primo fascio di combattimento nel 1920, sia negli anni immediatamente precedenti l’inizio della seconda guerra mondiale, tra il 1936 e il 1939, quando l’economia cittadina fu messa in ginocchio dalle sanzioni che la Societa’ delle Nazioni inflisse al regime fascista per la guerra d’Etiopia.
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