Sevel, lavoro che zoppica da venti settimane


sevel-atessaAtessa – Zoppica e scianchiglia ad Atessa la più grande industria abruzzese, orgoglio e vanto di Fiat e consociate francesi, la Sevel: un gigante del settore, che batte (o batteva) ogni primato nella produzione di veicoli industriali di grande notorietà (il mitico Ducato che si vede sfrecciare su tutte le strade e autotrade del continente). Alla Sevel sono stati licenziati centinaia di precari, e decine di lavoratori sono stati trasferiri in altri siti produttivi Fiat, a Termoli in Molise e altrove. Le cose vanno male, ovviamente a causa della crisi del mercato dell’auto che ha travolto non solo l’Europa, ma anche gli USA, con conseguenze forse ancora peggiori. Vanno male – fanno notare i lavoratori e i sindacati – da almeno venti settimane, tra cassa integrazione e altre misure che tentano di arginare lo sgretolamento industriale. Oggi la Sevel ha annunciato altri tre giorni di cassa, e altre misure per luglio. Poi ad agosto chiusura completa (ferie) per 3 settimane: ripresa, se le cose andranno meglio, a fine agosto. Intanto Fiat con Marchionne, l’abruzzese supermanager, fa i suoi conti, i suoi progetti, scrive i suoi programmi (ormai europei e americani). Finora la Fiat tiene la testa fuori dall’acqua, ed è francamente tutto merito di Marchionne e dei lavoratori che non mollano. (nella foto: Panorama del piazzale stoccaggio della Sevel, foto aziendale)


20 Giugno 2009

Categoria : Economia
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