Decalogo post-sisma per piccoli e ragazzi


L’Aquila – Un vademecum in 10 punti su come proteggere i bambini e gli adolescenti nelle emergenze e rafforzare la capacita’ dei minori e delle comunita’ di prevenire e rispondere a future catastrofi naturali. Sono gli obiettivi e i contenuti del decalogo elaborato da Save the Children con un gruppo di esperti, presentato oggi all’Aquila nell’ambito del convegno “Proteggere i bambini nelle emergenze”, organizzato in collaborazione con Associazione Focolare Maria Regina, CRRA Asl dell’Aquila, Facolta’ di Psicologia dell’Universita’ degli Studi dell’Aquila e con il patrocinio del Comune dell’Aquila, dal Centro Servizi per il Volontariato dell’Aquila e dall’AIPAssociazione Italiana di Psicologia. Un primo passo per arrivare quindi a un protocollo operativo per la protezione dei minori in emergenza che, accettato e validato da tutti gli attori coinvolti, rappresenti il riferimento nazionale per tutti gli operatori in emergenza, dalla protezione civile, al personale sanitario, ai volontari, agli operatori sociali, agli psicologici. “Con il decalogo e il successivo protocollo operativo Save the Children intende far si’ che l’Italia si doti di procedure condivise e standardizzate per la protezione e l’aiuto ai bambini in situazioni di emergenza”, dice Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. Guardando indietro alla drammatica emergenza posta dal sisma all’Aquila nell’aprile di 2 anni fa e a tutta la fase di post emergenza e di ricostruzione, Save the Children ha constatato come i bambini – nel sistema di protezione ed intervento emergenziale ma anche nella cruciale fase di uscita dall’emergenza e di recupero – siano quasi invisibili, praticamente mai nominati e considerati come gruppo a se’ stante, bisognoso di specifici e prioritari interventi. “A livello di linee-guida nazionali non sono previsti interventi ad hoc per i minori colpiti, come per esempio la creazione di quelle che Save the Children chiama “aree a misura di bambini”, realizzate da Save the Children in alcune tendopoli all’Aquila subito dopo il sisma e anche adesso, per esempio, in Giappone”, prosegue Valerio Neri. “Ma anche nella fase di post emergenza e ricostruzione, tanto piu’ in un paese ad alto rischio di eventi calamitosi quale e’ l’Italia, sono necessari interventi sistematici di prevenzione e riduzione dei rischi che prevedano un coinvolgimento dei bambini e degli adolescenti, a partire dalle scuole”, conclude Valerio Neri.


04 Aprile 2011

Categoria : Cronaca
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