Per tutte le vittime dell’illegalità
L’Aquila – (di Antonietta Centofanti, presidente comitato vittime casa dello studente) – Il 5 e 6 aprile 2011 per non dimenticare le migliaia di vittime innocenti che ogni anno in Italia pagano con la vita la perdurante illegalità. Partirà da L’Aquila un percorso comune con comitati e associazioni, provenienti da tutta Italia, per dare vita ad un movimento nazionale che affermi i principi costituzionali e che si batta perché vengano riconosciuti i diritti di tutte le vittime di reati e di calamità.
Sappiamo quanto sia esile il confine tra reato e calamità e come spesso questi si confondano tra loro alla ricerca di alibi per coloro che vengono chiamati a rispondere delle proprie responsabilità.
L’Italia è un Paese che potrebbe segnare le sue tragedie sul calendario, le conosce prima, le lascia accadere, le aspetta. Terremoti, alluvioni, frane, crolli, roghi, le centinaia di morti sul lavoro, ipocritamente definite “morti bianche”. Sono scene che si ripetono e nessuno ne conserva memoria.. Poi arrivano i Vigili del Fuoco che scavano, che cercano battiti di vita e raccolgono corpi straziati. E’ accaduto a L’Aquila, dove la natura per mesi ha lanciato il suo grido, ignorato dagli uomini della Commissione Grandi Rischi; dove uno studio di Abruzzo Engineering indicava edifici strategici e scolastici esposti a gravi rischi in caso di sisma e che sono crollati. Tra questi la Casa dello Studente, il Convitto Nazionale, l’Ospedale, l’Università. E’ accaduto a Giampilieri e a Scaletta, dove la montagna già nel 2007 veniva giù a fette. E’ accaduto a Favara., a Viareggio. E’ accaduto a Torino, alla Thyssen Grup, è accaduto a Monferrato, a Praia a mare, alle case white di Milano, imbottite di amianto e in numerosi altri “altrove”. E il dolore, il lutto, la devastazione hanno sconvolto per sempre l’esistenza dei sopravvissuti.
A ciò, oggi va aggiunto il nuovo assalto da parte del governo ai principi di legalità e alla giustizia: ancora una volta il potere politico viene usato per tutelare posizioni processuali personali: un esempio per tutti il ddl sul processo breve. Esso rappresenterebbe una mannaia sui crolli assassini dell’Aquila che hanno sepolto madri, padri, figli e decine e decine di studenti), una amnistia generalizzata per tutti gli infortuni mortali avvenuti sul posto di lavoro, per i morti di amianto, di uranio, per le vittime di Viareggio martoriate dalle ustioni e per molti reati contabili e societari.
Per affrontare tutto questo orrore, per avere più forza, perché non si dimentichi, abbiamo deciso di costituire un coordinamento nazionale e inizieremo a costruirlo da L’Aquila dove, nel pomeriggio del 5 aprile arriveranno i testimoni e le vittime di illegalità da tutto il Paese per tessere insieme il filo rosso della rivolta e della speranza e l’amorosa coltre della memoria.
Scrive la sorella di uno dei ragazzi sepolti sotto le macerie della Casa dello Studente: “Gli strappi, anche quelli più difficili, si possono ricucire, ma per farlo occorre il filo migliore, quello fatto di memoria e di giustizia”.
Tesseremo anche per lei.
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