Ingiusta detenzione, risarcimento sempre
L’Aquila – (di Giulio Petrilli, PD) – La corte d’assise d’appello di Brescia, ha accolto la richiesta di risarcimenti danni per ingiusta detenzione, di due maestre di scuole elementari di Brescia, accusate di pedofilia e detenute ingiustamente per questo reato.
Trecentomila euro per ognuna, il risarcimento per i dieci mesi di ingiusta detenzione.
Una decisione giusta ed ineccepibile.
Ma perché per gli assolti su altri reati si rifiutano o diventano minimi i risarcimenti?
Io scontai cinque anni e otto mesi di carcere, con l’accusa di banda armata, per poi essere assolto ma non ho avuto un euro di risarcimento, in quanto la legge sul risarcimento da ingiusta detenzione non è retroattiva, quindi le sentenze definitive di assoluzione prima dell’entrata in vigore della legge nell’ ottobre 1989, non vengono risarcite.
Ma ho avuto modo di leggere di risarcimenti negati, in questi ultimi anni, per molte persone detenute ingiustamente.
Se uno viene assolto, dopo un’ingiusta detenzione, deve essere risarcito, qualsiasi accusa abbia avuto, lo dice la Costituzione nell’articolo 24, quando dice che la legge deve garantire la riparazione per errore giudiziario .
Non facciamo una discriminazione sui risarcimenti, l’errore giudiziario va risarcito sempre.
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