Regione, rischio demolizione per l’ex Gil?
L’Aquila – Il palazzo detto ex Gil, accanto all’emiciclo, sede della sala assembleare, alla villa comunale, rischierebbe la demolizione. I danni causati dal sisma sono molto gravi. La decisione, naturalmente, non è stata ancora presa, e per ora l’edificio è chiuso e inutilizzato. La notizia – ufficiosa – circola negli ambienti regionali e viene anche spiegata e motivata. Il recupero e il restauro della ex Gil è costato una somma enorme: si dice 15 milioni di euro. I lavori sono durati molti anni. Per tempi smisurati, la Regione aveva tenuto l’edificio inutilizzato. I soliti tempi pleistocenici della politica e della burocrazia che debbono tenere se stesse in vita, giustificare i propri costi e protarli nel tempo tra chiacchiere e promesse. Lavori lunghissimi, imponenti, che avevano dato alla città una sala assembleare esteticamente bella, ma assolutamente non funzionale e non utilizzabile, tant’è vero che non lo è praticamente mai stata. Un paio di sedute del consiglio regionale, tra problemi, eccessivo affollamento, giornalisti crocifissi in spazi impossibili. Prima di poter utilizzare l’aula, sono trascorsi molti mesi, perchè pare che ci fossero ostacoli ed errori progettuali ed esecutivi. Misteri e silenzi in Regione. Ora il terremoto che ha sfrattato tutti e rimesso in uso il vecchio emiciclo, che almeno ha pregi estetici e architettonici interni ed esterni. La Regione ha altri uffici e si arrangia. Ma perchè l’ex Gil è in così grave stato di salute? Non lo sapremo mai, perchè la Regione non ha certo l’abitudine di parlare chiaro ai cittadini e soprattutto di spiegare come ha speso tanti milioni di euro. Pare – e bisogna stare alle ipotesi, ai condizionali – che la ristrutturazione abbia modificato, se non compromesso, la struttura dell’edificio, divenuto più fragile dopo gli interventi per ricavare la grande aula assembleare. (nella foto: Il consiglio regionale nella nuova sala assembleare)
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