Dimissioni e reimmissioni: misteri comunali
L’Aquila – (Foto: una volta il Comune era così, cioè almeno esteticamente bello) – Scrive Alfonso Magliocco del PdL: “La notizia del ritiro delle dimissioni dell’assessore Lalli ha dell’incredibile. Primo, perchè nessuno sapeva che si fosse dimesso e secondo, perchè nel ritirarle afferma di non poter fare nulla per il settore del personale a causa delle restrizioni esistenti. Se ritiene di non poter agire al meglio a causa di “restrizioni”, perchè ritira le dimissioni pur sapendo di non poter agire per il bene della collettività ?
Comunque, ci sembra opportuno, oltre che doveroso, dare alcuni suggerimenti operativi all’assessore. Innanzitutto, vogliamo ricordare a Lalli che le uniche restrizioni che esistono sono le leggi e non ci risulta che queste impediscano di trovare una sistemazione decente per il personale del settore Anagrafe, magari presso l’ex asilo comunale di via Duca degli Abruzzi, attualmente occupato abusivamente. Come non ci risulta l’impossibilità di intervenire sul personale del comune, razionalizzandolo e rendendolo più efficiente, magari rivedendo la pianta organica e, nel caso, dislocando i lavoratori nei settori maggiormente delicati e oberati di compiti. Il personale comunale riveste, infatti, un ruolo fondamentale per la futura ricostruzione della città e le varie professionalità vanno tutelate e valorizzate. L’assessore Lalli potrebbe, inoltre, reinserire l’obbligo di timbratura per i dipendenti comunali, visto che da due anni tale obbligo è sospeso, eliminando cosà i margini di errore per il conteggio delle ore lavorative e degli straordinari.
Inoltre, tra le sue deleghe troviamo anche quelle all’informatizzazione e alla semplificazione. Che fine ha fatto il nuovo sito del comune dell’Aquila, che da notizie di stampa doveva essere pronto per la fine di gennaio di quest’anno, e per il quale sono stati stanziati ben 50 mila euro? Ad oggi, è ancora on line il vecchio, dove tra l’altro è impossibile visionare tutti i documenti, mancano le schede relative ai curriculula e agli stipendi dei dirigenti, in barba alla normativa sulla trasparenza, non sono presenti le attuali ubicazioni degli uffici e non esiste un sistema per richiedere on line documenti, atti e delibere.
È evidente, quindi, che c’è molto lavoro da fare, ma evidentemente l’assessore Lalli è stato contagiato dallo stesso virus che ha colpito i suoi colleghi di giunta. Quello di scaricare le responsabilità di un immobilismo assurdo su altri enti, persone e lobby occulte”.
(Ndr) – Al Comune dell’Aquila succede di tutto e di più, ma non si ritiene che i cittadini debbano saperlo, come se fossero degli estranei anche piuttosto fastidiosi. E’ il metodo Cialente, che più volte tanti hanno tentato di modificare. Senza riuscirci. Cominciando dai giornalisti non inclusi nella lista dei graditi dal regime. Tant’è, e il PdL non è che abbia fatto molto, finora, per contestare il metodo. Comincia Magliocco. Meglio tardi che mai.
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