Di Carlo, ancora discriminazioni


L’Aquila – Ancora una beffa e una discriminazione (giudicata intollerabile) per Emidio Di Carlo e la sua famiglia, da parte del comune e di chi gestisce l’assegnazione delle case agli sfollati e il pagamento dell’autonoma sistemazione. E’ evidente che qualcuno “punisce” Di Carlo per le sue esternazioni. Ma certo non è la strada giusta, visto che Di Carlo, tutt’altro che disposto a lasciarsi maltrattare, invia ancora una lettera aperta al sindaco e alle altre autorità competenti, nonchè alla Procura. Eccola: “Signor Sindaco La informo che il 1° aprile (N-B. Non trattasi del classico “pesce d’aprile”), alle ore 9,50, il sottoscritto, Di Carlo Emidio, sarà presso il suo Gabinetto per ritirare l’assegno spettante alla mia famiglia ed alla famiglia di mia figlia Di Carlo Stefania, per l’autonoma sistemazione, assegni relativi al mese di febbraio 2011. Ciò deriva dalla constatazione della mancata inclusione di entrambe le famiglie dall’elenco reso noto dal suo Assesse alla politiche sociali Stefania Pezzopane.
Per opportuna memoria:
Assegnatario di un alloggio (contratto del 29 settembre 2009) nel Piano CASE in Cese di Preturo, condiviso con la famiglia della figlia, siamo stati “cacciati”, con chiaro conflitto contrattuale (era annuale e rinnovabile tacitamente, con sostituzione del modulo abitativo con altro idoneo allo scopo), pur ignorando che l’abitazione di cui si era proprietari-assegnatari in un Consorzio in L’Aquila, Via Svizzera, 11, fosse inagibile. Tutto questo mediante sms, tra il 21 ed il 27 gennaio 2011, a noi indirizzati e senza che vi sia stata alcuna lettera “raccomandata”.
Dopo l’incontro nel suo Ufficio, ricevuti per Sua benevola raccomandazione dall’avv. Pedullà, presso la SGE, sono state riconsegnate le chiavi dell’alloggio in Cese e si è proceduto alla compilazione di due distindi modelli per il contributo previsto per l’autonoma sistemazione; merita sottolineare le due famiglie, a datare dal 27 gennaio 2011, hanno dovuto acontentarsi di un “rifugio” in “taverne” stante la penuria eccezionale di alloggi, anche per aver constato altre richieste di canoni impossibili da soddisfare per la famiglia di un pensionato (il sottoscritto) o quella della figlia insegnante nella scuola in Avezzano e con una bambina di quattro anni.
Anche senza voler considerare che le finanze attuali di entrambe le famiglie non possono fronteggiare le necessità quotidiane intervenute a seguito del sisma del 6 aprile 2009, debbo prendere che l’appuntamento del 1° aprile 2011 manifesta una “nuova omissione d’atto di ufficio” che aggrava abusi ed omissioni precedentemente denunciati. Per una singolare coincidenza (non voglio pensare ad altro macchinoso artificio) il 21 gennaio 2011 (data della “cacciata” da Cese di Preturo) si concludeva il giudizio sulla querela per diffamazione a mezzo stampa della Sig.ra Pezzopane nei miei confronti (“a seguito della critica giornalistica per la duplice Presidenza alla Provincia e al TSA?”); querela “discussa” un mese prima, il 21 dicembre 2010. Se vuole soddisfare la Sua curiosità chieda pure l’esito alla controparte, non senza considerare i quattro anni di rinvii per “motivi istituzionali” e i “media” che hanno “trascurato di “impaginare” la notizia; nonostante che, quotidianamente, diano particolare rilievo, con fotografie ed interventi di vario genere “sociale” e “culturale” agli interventi del suo assessore”.


30 Marzo 2011

Categoria : Dai Lettori
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