Decreto, PdL e PD se lo palleggiano
L’Aquila – Botta e risposta tra PdL e centrosinistra sul decreto terremoto. Questa mattina i “centrodestri” hanno ritenuto necessario rispondere ai “centrosinistri”, naturalmente su posizioni diametralmente opposte. Il centrosinistra, ieri, aveva detto peste e corna del decreto, accusando Berlusconi e il governo di doppiezza e di aver raccontato frottole, per poi rivelare la verità solo dopo il voto elettorale: in pratica, soldi insufficienti per ricostruire L’Aquila e i suoi dintorni. Oggi, il centodestra ha spiegato che il decreto terremoto va approvato in fretta martedì, ed ha fatto appello (Giuliante) alla compattezza: dividersi non serve a nulla, anzi, porta solo nuovi problemi. Il PdL ritiene che approvando il decreto, si possa entrare subito nella fase attuativa delle sue previsioni: risposte concrete il governo può darne solo se il decreto diventa legge. Per il centrodestra, piuttosto, la governance deve essere affidata soprattutto al presidente della Regione Chiodi. Ricciuti ha ribadito che sarà emanato un decreto bis, che provvederà a quanto manca nel primo decreto, costretto a “correre” però per poter agire e operare subito.
Il centrosinistra aveva parlato di “decreto vergogna”, annunciando ferma opposizione alla Camera martedì e voto contrario anzichè astensioni concilianti. Insomma, manco a dirlo: anche sulla tragedia del terremoto, la politica è incapace di produrre risultati utili per tutti, di unirsi, di cooperare nell’interesse comune. Troppo forte la voglia di mettersi in luce e di atteggiarsi a salvatori della patria, con discorsi pieni di “l’avevo detto io”. Una frase cara a Remo Gaspari, che però, quando la pronunciava, aveva ragione: in effetti quasi sempre lui l’aveva detto, ma dicendolo aveva azzeccato… (nella foto: Gianfranco Giuliante, capogruppo regionale del PdL)
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