“Le dimissioni? Secondo me sono servite. E adesso lavoriamo tutti”


L’Aquila – “La mattina del 7 marzo non ho commesso un atto improvvisato e dettato dall’impulso”. Ha iniziato così il suo intervento in aula il sindaco Massimo Cialente in apertura dei lavori del consiglio comunale.
“Erano circa 3 settimane – ha proseguito il sindaco- che avevo la sensazione che la situazione all’Aquila fosse ferma e non si vedesse via d’uscita. Con le ultime ordinanze c’erano stati problemi seri. Inoltre era diventato difficile, a differenza dei mesi precedenti, trovare un interlocutore. La ricostruzione era bloccata e le domande per le riparazioni delle abitazioni in categoria E erano pochissime rispetto a quelle che ci aspettavamo. La Sge sembrava ormai più orientata a forme di repressione piuttosto che di comprensione rispetto ai cittadini aquilani. C’era poi il problema dei 25 milioni necessari a quadrare il bilancio comunale. Avevo la sensazione che stessimo scivolando verso una forma esasperata di commissariamento che finiva per bloccare tutto. A questa sensazione se ne aggiungeva un’altra: quella di uno sfilacciamento progressivo del consiglio comunale e di un modo di affrontare i problemi molto diversa dalla mia idea di amministrazione. C’era stata anche la vicenda dei precari della Asl, che avevo risolto già dal venerdì precedente, chiamando il ministro Brunetta, ma che aveva costituito il chiaro segnale di come l’attenzione sulla città fosse così marginalizzata che nessuno si era preoccupato che l’ospedale dell’Aquila potesse chiudere. Non era più possibile andare avanti così. Mi sono dimesso pensando, poiché avevo avuto notizie imprecise, che si potesse andare al voto anticipato. Il pomeriggio del 7 però mi ha chiamato il ministro Maroni chiarendo che non era possibile indire elezioni anticipate. Occorreva uno scossone definitivo perché la città si interrogasse su quale strada volesse prendere”.
“Io devo ringraziare tutti – ha dichiarato ancora Cialente – perché ho ricevuto innumerevoli attestazioni di stima e di affetto. Anche grazie a questo, pur in giorni difficilissimi in politica estera e non solo, il governo italiano ha dedicato alla vicenda terremoto oltre tre ore. Un momento necessario ed utile, anche in vista dell’approdo in parlamento della legge sul terremoto. Vi era un problema di metodo- ha spiegato Cielente – D’ora in avanti il tavolo tecnico sarà invece il luogo dove tutti ascolteranno le ragioni di tutti. In questa situazione io invidio che ritiene di avere la soluzione in tasca, ma la realtà è che con questa presunzione non ha funzionato e non sta funzionando nulla. La risposta al mare enorme dei problemi che ci sono va invece costruita giorno per giorno. Ora, con un rilancio forte di tutte le decisioni su quel tavolo, il metodo di lavoro cambierà. Nelle prossime settimane potremo certamente constatare che un cammino si può finalmente intraprendere. Lo stesso sottosegretario Letta ha assicurato la sua presenza al tavolo”.
Il sindaco ha poi parlato della questione relativa alla maggioranza. “Ammetto le mie responsabilità in alcuni attriti, legate forse alla spigolosità del mio carattere, causata dal fatto che su alcune cose sono particolarmente esigente con me stesso – ha dichiarato Cialente – Da parte mia, in questo momento, sento però il dovere di dover preservare quest’aula dalle tensioni della campagna elettorale. Vorrei un consiglio più operativo, in questo senso le commissioni dovranno divenire più partecipate e proficue”. Infine un accenno al bilancio. “Non è un commissariamento. Le nostre ragioni – ha detto il sindaco – verranno semplicemente confrontate tra settori dello Stato. Quindi se dovremo votare uno strumento finanziario “doloroso” per i cittadini, le responsabilità saranno anche del governo e del ministero”.


28 Marzo 2011

Categoria : Politica
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