Forania, Mons. Seccia a Mosciano
Mosciano S.Angelo – Prosegue la Visita Pastorale di Mons. Seccia che sabato ha salutato la comunità giuliese della “B.M.V.Annunziata” ed è arrivato ieri nella Parrocchia”S.Michele Arcangelo” di Mosciano San’Angelo. “Seppur segnati dal dolore di tutta la comunità Diocesana per la morte ad un passo dai 35 anni del sacerdote Franco Marcone, parroco di Abetemozzo – dice una nota – la Visita Pastorale di Mons. Michele Seccia è proseguita fino a sabato scorso, 26 marzo 2011, nella Parrocchia della “B.M.V. Annunziata” dove il parroco don Ennio Di Bonaventura accompagnato dal Vicario don Elvio Re, ha accompagnato il Vescovo di Teramo-Atri negli appuntamenti nei quali il messaggio che ha guidato ogni incontro è stato quello della Fede che dona speranza, testimoniato dall’esempio di don Franco Marcone che nella sua vita non si è limitato a professare ed annunciare la Parola di Dio ma ne ha fatto il motivo dell’esistenza, parlando agli altri con gli atteggiamenti, fino a donare anche la sua sofferenza come aveva fatto Cristo prima di lui.
Un messaggio di unità portato nelle realtà associative di volontari, incontrate mercoledì 23 marzo 2011 nel Centro Culturale Annunziata, dove Mons. Seccia ha ascoltato i rappresentanti di alcuni gruppi ed il saluto della direttrice del Centro Servizi per il Volontariato che ha ricordato come il centro nasca con l’intenzione di dare sostegno ai meno fortunati ma anche per difendere i valori sociali coltivando cultura, sport ed altro ancora, cercando di operare attraverso il volontariato dove non arrivano le istituzioni, avendo come obiettivo l’esempio costruttivo per una vita affrontata con rettitudine e rispetto guardando agli altri sempre come una ricchezza.
“È bello scoprire tante realtà ma dovrebbe sentirsi maggiormente la forza corale, la grande ricchezza del volontariato è la potenzialità educativa per giovani ed adulti”, ha dichiarato il Vescovo ricordando il suo primo sit-in a Roma nel 1975 al fianco dell’ANFFAS, sottolineando però come sia quasi scontato dire bravi a tutti guardando i risultati del passato, mentre sia più difficile invitare tutti a guardare avanti con una visione di insieme tra tutti, stando attenti a non cedere ad interessi personali e lotte gestionali, sforzandosi di trovare più momenti utili per l’incontro corale tra associazioni senza dover attendere il premio del volontario annuale che rischia di trasformarsi in una semplice serata di gala, “da soli si cammina più veloci ma insieme si va più lontani”.
Sabato scorso, 26 marzo 2011, Mons. Seccia ha salutato la comunità dell’Annunziata di Giulianova incontrando nel pomeriggio i cresimandi di tutte le località costiere, centinaia di ragazzi raccolti nella chiesa di San Gabriele ai quali ha spiegato l’importanza del Sacramento che hanno deciso di ricevere, il Sigillo dello Spirito Santo che deve essere come un seme da annaffiare con impegno, studio, preghiera ed Eucarestia, in modo da far crescere la coscienza e risvegliare le capacità altrimenti destinate a morire, riuscendo quindi a superare quella che per gli Apostoli era la paura che li faceva vivere nascosti dopo la morte di Cristo e che oggi si è trasformata in vergogna che troppo spesso, dopo la Cresima, porta i ragazzi ad allontanarsi dalla Chiesa. “Perché poi volete sposarvi in chiesa se dopo la Cresima, per almeno 10 anni, non avete più messo piede in una chiesa?”, ha domandato il Vescovo ai ragazzi sottolineando come anche un calciatore abbia bisogno di giocare ed allenarsi con continuità se vuole definirsi tale, altrimenti è come un cristiano che va a Messa solamente a Pasqua e Natale, “Non dite di essere piccoli quando vi fa comodo, siete grandi per poter tornare tardi la sera e lo siete anche per dire, se non ve lo sentite, che non volete ricevere il Sacramento della Cresima”.
Consegnata ai ragazzi anche una bustina con dei semi da piantare ed annaffiare fino al giorno della Cresima, quando la piantina cresciuta sarà presentata in chiesa come risultato di un cammino di Fede verso un Sacramento che significa l’elezione a cristiano, soldato di Cristo.
In serata la S. Messa con la quale Mons. Seccia si è congedato dalla comunità dell’Annunziata, salutato da molti fedeli e dal parroco don Ennio Di Bonaventura che lo ha ringraziato per una esperienza così bella vissuta presentandogli 2 bambini che hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo ed una ragazza su cui ha imposto le mani ungendola con il Crisma, simbolo del Sigillo dello Spirito Santo.
“Andate avanti con fiducia e coraggio, facendo non solo della parrocchia un unione di unità ma una comunità”, ha dichiarato il Vescovo invitando tutti a domandarsi se sono lievito, sforzandosi di far sentire la carità cristiana e l’unità di Dio in tutti gli ambienti, credendo con convinzione che in ogni persona, di qualsiasi credo e razza, c’è Gesù, “ne siamo davvero convinti? Qui si gioca la nostra credibilità!”.
Ieri mattina, domenica 27 marzo 2011, Mons. Seccia ha iniziato la Visita Pastorale nella Parrocchia ”S.Michele Arcangelo” di Mosciano San’Angelo, dove nella chiesa madre ha ricevuto il benvenuto di don Ennio Di Giovanni, accompagnato dal sindaco Orazio Di Marcello e tutta la comunità di fedeli.
“Vogliamo essere servitori umili ed obbedienti e salire assieme sulla barca di Pietro, preghiamo perché il Signore resusciti a Mosciano”, queste le parole con le quali il parroco di Mosciano ha salutato il Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, presentandogli i punti di forza di una comunità con quasi 6mila abitanti dove si registra una convivenza rispettosa anche con i molti ortodossi presenti, dove le difficoltà arrivano però dall’estensione del territorio difficile da servire e l’approssimazione con il quale i ragazzi vivono la Chiesa ed i Sacramenti.
“Molte volte ricordo alle persone che incontro come l’Ave Maria, il Padre Nostro ed il Segno di Croce ce lo abbiano insegnato i nostri genitori quando eravamo bambini, allora io ora domando, voi lo farete ugualmente?”, ha dichiarato Mons. Seccia rivolgendosi ai molti presenti, tra i quali anche 3 bambini che hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo e 3 ragazzi che hanno ricevuto la Cresima, “spesso sentiamo parlare di Dio ma ci limitiamo a questo, invece dobbiamo riattivare la coscienza del Battesimo coscienti che la responsabilità di genitori e padrini è quella di trasmettere il senso della Fede”.
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