Precari, contano solo nella sanità?


L’Aquila – Gran clamore, peraltro giustificato, per il provvedimento che sistema i precari della sanità, il cui temuto taglio avrebbe causato danni a catena negli ospedali dell’intero territorio della ASL aquilana, e non soltanto. 329 lavoratori tirano un sospiro di sollievo, restando nel solo Aquilano, ma tutti gli altri?
I precari sono una piaga sociale dei tempi attuali, presenti in tutte le amministrazioni e negli enti pubblici. Quelli della sanità hanno beneficiato di un provvedimento, ben accolto da tutti, certamente, e richiesto a gran voce in una mobilitazione che ha pochi precedenti in Abruzzo. La precarietà rende impossibile la serenità nelle famiglie e la costruzione di un futuro per i giovani, quindi alimenta disagio sociale, sfiducia, e frena i consumi. Nessuno costruisce un presente, tanto meno un futuro, se è precario e vivacchia di proroghe di sei mesi in sei mesi, quando va bene. La provincia dell’Aquila dovrebbe fruire in un provvedimento a sostegno dei precari di tutte le realtà lavorative: almeno tutti coloro che sono a lavoro dopo aver vinto un concorso dovrebbero essere stabilizzati, se si vuole davvero ridare un impulso all’economia di un territorio che da due anni stenta a sopravvivere. Per la sanità ciò è avvenuto ed è la prova che, se si cercano le strade giuste, l’itinerario del risanamento sociale e psicologico è possibile. Un territorio non ha bisogno solo di cantieri e appalti per risollevarsi, bensì di azioni di sostegno che non possono non tener conto del precariato come elemento di debolezza e di disagio economico senza prospettive. Politici e sindacati dovrebbero intraprendere un’azione per l’eliminazione del precariato, almeno per le persone che hanno dei diritti e requisiti. Non esiste solo la sanità, a favore della quale si sono spesi energicamente anche personaggi come il sindaco dell’Aquila (che è un medico), silenziosi di fronte ad avventure di altri precari, spesso finite male. E’ la costituzione ad affermare che il lavoro è valore fondante della collettività italiana, e che i cittadini sono uguali di fronte alle leggi. Dunque, sono inaccettabili precariati… assistiti dalla politica e dalle istituzioni, e precariati dati per scontati, perduranti, di cui nessuno si preoccupa come se fossero inevitabili.


28 Marzo 2011

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati