All in one: “Fare impresa non è difficile, a L’Aquila è di fatto impossibile”
L’Aquila – IL CLOUD COMPUTING SARA’ MADE IN MILANO – Approfondiamo una delle vicende più sconcertanti di questo difficile periodo, in cui la città dovrebbe potersi rialzare, specie facendo appello alle proprie capacità. Il fatto è così riassumibile. La società All In One, Gruppo SPEE guidato da Luciano Ardingo, imprenditore aquilano, dopo otto mesi dall’istanza prodotta “mediante procedimento semplificato” ha ricevuto da parte del Settore Territorio – Sportello Unico – del Comune di L’Aquila, il “diniego di permesso di costruire” un nuovo insediamento industriale nel Nucleo Industriale di Pile in L’Aquila con la seguente motivazione : “per i contrasti con l’art.16 delle norme dell P.R.T.E., poiché nelle zone per industriali non è ammesso un fabbricato per beni e servizi. “ Il nuovo insediamento industriale sarebbe dovuto nascere nel lotto adiacente e retrostante a quello del fabbricato Panopticon già esistente in Pile .
La società All In One ha ottenuto l’assegnazione del lotto dal Consorzio del Nucleo Industriale di L’Aquila per l’ampliamento del complesso industriale Panopticon e ha per tale motivo acquistato dai rispettivi proprietari, il terreno relativo al lotto assegnato per un totale di cinquemila metri quadri.
Tale ampliamento dell’insediamento industriale nell’area di Pile, avrebbe consentito al Gruppo SPEE di completare la propria offerta sul selettivo mercato nazionale di servizi innovativi attinenti alla sicurezza delle città e alle nuove applicazioni ICT, ampliando ed ottimizzando lo stabilimento del Gruppo in L’Aquila. La nuova fase di industrializzazione avrebbe utilizzato risorse umane con un alto tasso di conoscenza informatica e professionalità specifiche nella ricerca e sviluppo, per posizionarsi da protagonista nel più innovativo dei trend tecnologici dei prossimi dieci anni: quello relativo al “cloud computing”.
Termine che sottintende la possibilità, per utenti di tutto il mondo, di distribuire e consumare servizi attraverso Internet, senza possedere una propria infrastruttura tecnologica.
Questa futuristica realizzazione, progettata dal Gruppo SPEE, avrebbe consentito un’occupazione di quaranta tecnici di elevata professionalità oltre a fisiologiche sinergie e indotto con il mondo del trasferimento tecnologico e della formazione.
La società All In One, nella persona del proprio Presidente Luciano Ardingo, ha più volte tentato di venire a capo di tale kafkiano diniego, purtroppo senza un esito positivo. A causa di tali incomprensibili accadimenti e non riuscendo ad avere specifici chiarimenti sulla fattibilità e sui tempi dell’investimento – stimato in circa quattro milioni di euro – é stata assunta la decisione aziendale di realizzare la nuova iniziativa industriale a Trezzano sul Naviglio, località contigua a Milano, ampliando e potenziando la già esistente filiale milanese del Gruppo SPEE. L’Aquila perde così quanto meno posti di lavoro qualificati. Per non dire di un’azienda di alto profilo. Che lavora e si espande con proprie risorse, non con i soldi pubblici, come altre.
Luciano Ardingo, presidente del Gruppo Spee, leader nel settore della sicurezza integrata, che ha collezionato successi in tutta Europa, dalle grandi griffe alle catene di distribuzione, ai grandi gruppi industriali e bancari, agli enti governativi e locali . Una realtà di eccellenza, tutta aquilana, arricchita dall’innovativo e tecnologicamente avanzato centro di controllo Panopticon, attivo dal 2008 – mai fermato neanche con il terremoto – all’interno del nucleo industriale di Pile. Un centro di controllo all’avanguardia in Europa, in grado di monitorare 24 ore su 24 eventi e processi real time, attinenti alla sicurezza dei beni, delle persone, del territorio e dell’ambiente, in ogni angolo del mondo.
InAbruzzo.com gli ha rivolto alcune domande.
—Luciano Ardingo, lei intende restare a L’Aquila?
“Sono amareggiato quando vedo dissolversi le condizioni per poter fare impresa e non poter creare sviluppo ed occupazione nella propria città. La radicazione sul territorio per me è la vera arma vincente da adottare; ma l’imprenditore non è un Don Chisciotte deve badare alla competitività della propria azienda , a generare ricchezza per sé, per i propri dipendenti e per tutti gli stakeholder .
—Politica e imprenditoria, binomio impossibile a L’Aquila?
Un territorio più moderno ed evoluto limiterebbe adempimenti e autorizzazioni, semplificherebbe la vita a imprenditori che vogliono fare impresa in questa difficile Città. E soprattutto non lascerebbe nulla di intentato nel creare un ambiente favorevole alla libera iniziativa imprenditoriale.
—Esiste qui una politica industriale?
La politica industriale nella città dell’Aquila è sospesa tra un passato che non si riesce a superare e un futuro che non arriva. Manca un progetto reale e condiviso di sviluppo del territorio e una classe dirigente in grado di guidarlo . L’infrastrutturazione del territorio deve essere concepito come elemento di competitività.
—Dice Montezemolo che fare piccola impresa è duro in tutti i paesi, farlo in Italia è forse anche più difficile, ma farlo nel Mezzogiorno è spesso un atto di eroismo.
Fare impresa a L’Aquila, aggiungo, necessita veramente di tanto coraggio e spirito di sacrificio. Gli imprenditori che vogliono investire a L’Aquila, a differenza dei prenditori che solitamente hanno tutto facilitato, devono affrontare difficoltà di parecchie unità superiori a quelle di altri territori. Ne so qualcosa, e purtroppo a rimetterci è soprattutto, stavolta, la città.
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