Un piano colore per L’Aquila


L’Aquila – E’ emersa la necessità che L’Aquila possa dotarsi di un piano colore che dia direttive e regole nella scelta delle gamme cromatiche da utilizzare nella ricostruzione di tutta la città e non solo del centro storico dal convegno “La ragione del colore – ovvero il cromatismo della ricostruzione” svoltosi ieri nella sala convegni Ance organizzato dal Soroptimist International Club L’Aquila.
L’iniziativa che ha avuto un grosso riscontro di pubblico, ha voluto porre l’attenzione all’immagine della città, affrontata dal punto di vista del suo cromatismo, una riflessione che vuole essere un elemento di completamento alle varie problematiche, in più sedi ampiamente dibattute, sui problemi insiti alla ricostruzione. L’idea di questo convegno è nata anche dagli interrogativi che si pongono le persone comuni che ritrovandosi nei luoghi a loro familiari non li riconoscono perché l’immagine della città va assumendo connotazioni ampiamente diversificate. Per questo l’apertura è stata data al Prof. Massimo Casacchia ordinario di Psichiatria presso la facoltà di medicina dell’Università dell’Aquila che è entrato nel vivo dell’argomento dopo i saluti del sindaco Massimo Cialente e del Presidente provinciale dell’Ance Gianni Frattale. Casacchia ha affrontato il tema sotto il profilo psicologico ed ha spiegato questo improvviso e acceso cromatismo di cui va connotandosi L’Aquila come se fosse una volontà di esprimere i propri sentimenti, oppure la necessità di ribadire la propria presenza, l’esserci. Dopo questa bella e suggestiva introduzione si è passati alla parte più strettamente tecnica con l’introduzione della presidente del Soroptimist International Club dell’Aquila Ileana Santone per la quale “Il paesaggio urbano tra i suoi molti ruoli ha quello di essere visto, ricordato, goduto. Ma bisogna considerare che vedere un elemento in un contesto significa assegnargli il suo posto nel tutto e che ogni atto della vista implica un giudizio visivo che è un ingrediente immediato ed indispensabile dell’atto del vedere.
Se l’elemento, oggetto del vedere, non è in equilibrio rispetto al suo contesto, guardandolo possiamo trovare che, non soltanto occupa un determinato posto che lo esclude dall’insieme, ma ci trasmette anche una certa inquietudine. L’immagine in noi consolidata di una Città pressoché monocromatica – ha continuato Ileana Santone – le cui variazioni si basavano sostanzialmente sui diversi livelli di saturazione del colore di base, oggi presenta una variegata policromia spesso dai toni estremamente vivaci. Perciò la domanda ricorrente è: cosa sta accadendo? In quale delle due immagini della città vogliamo riconoscerci?”. Ecco lo scopo dell’incontro di ieri è stato quello di raccogliere la voce di tutti con la partecipazione attiva di competenze specifiche che possano aiutare a comprendere le motivazioni tecniche o psicologiche di scelte operate apparentemente nella più completa soggettività. L’obiettivo è stimolare l’apertura ad un dialogo condiviso, coadiuvato dal valore aggiunto della presenza Sorptimista, che possa creare le premesse per un più completo ed organico sviluppo della nostra città.


26 Marzo 2011

Categoria : Cultura
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