Scelli: se l’ospedale è inagibile, sia chiuso
Sulmona – Una presa di posizione dell’on.Scelli che non mancherà di provocare reazioni e polemiche a Sulmona. “Se le notizie in merito alla mancanza delle condizioni di sicurezza dell’ala nuova dell’ospedale di Sulmona fossero confermate, cio’ costituirebbe motivo di forte preoccupazione per l’agibilita’ dell’intero complesso ospedaliero, tenuto conto del fatto che l’ala vecchia e’ stata gia’ da tempo considerata non agibile e a rischio di imminente sgombero”. Lo dice l’on. Maurizio Scelli (Pdl) (foto) che rivolgendosi al sindaco di Sulmona, Fabio Federico (Pdl), aggiunge: “Alla luce di cio’, col rischio che si verifichi una vera e propria emergenza riguardante la presunta non agibilita’ di tutto il nosocomio, al sindaco, che per legge e’ il responsabile supremo in maniera di sanita’ locale, non resterebbe che requisire la clinica San Raffaele, disponendo con ordinanza la chiusura di tutte le parti inagibili dell’ospedale e l’immediato trasferimento di tutte le attivita’ presso la clinica stessa in quanto compatibili”. Secondo il parlamentare questo consentirebbe di evitare di ricorrere a quella soluzione provvisoria costituita dall’installazione di fabbricati, pur definiti sicuri e coibentati “ma che mai – continua l’on. Scelli – potrebbero garantire gli attuali standard di efficienza e somministrazione di servizi per il periodo necessario a progettare e realizzare il nuovo ospedale, stimato a un tempo non inferiore ai tre anni”. Quindi l’on. Scelli chiede al sindaco di Sulmona, Fabio Federico, di “affrontare la situazione con fermezza e determinazione, senza nascondersi dietro condizionamenti e paure di alcun genere, nell’unico ed esclusivo interesse della collettivita’ peligna a cui tutto cio’ e’ semplicemente dovuto”.
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