Gli abruzzesi e le loro antiche madonne


Bolzano – (a cura di Asmodeo Rennes) – (Nella foto la Madonna di Bugnara) - La Libera Associazione Abruzzesi del Trentino Alto Adige, presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca, nel quadro delle attività culturali, ha organizzato una gita a Trento, per visitare la mostra sulle “antiche madonne abruzzesi salvate dal terremoto“ allestita presso il Castello del Buonconsiglio. I soci provenienti dalle varie località della regione, hanno così potuto ammirare i capolavori di scultura lignea salvati dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009 risalenti al XII e XIII secolo. Attenzione particolare ha richiamato la statua lignea della Madonna delle Concanelle di Bugnara che è la scultura datata più antica dell’Abruzzo, realizzata nel 1262 da Antonio PACE e da suo figlio Domenico, proveniente dalla chiesa di S.Maria della neve di Bugnara e poi affidata per il suo pregio al Museo Nazionale d’Abruzzo con sede presso il Castello terremotato di L’Aquila. Nel corso della visita il presidente Sciullo della Rocca ha evidenziato ai soci convenuti che questa è la Madonna che fu particolarmente cara agli emigranti delle Valli del Sagittario, Peligna, Marsica e Alto Sangro, da loro particolarmente venerata sia prima della partenza per le varie località estere e sia in occasione dei loro ritorni. La popolazione del luogo racconta che la stessa fu meta di devozione della famiglia dello scrittore italo americano Pascal D’Angelo residente nella vicina località Cauze, come nel passato sotto il suo sguardo materno passarono i Conti di Sangro, Carlo VIII, Fabrizio Colonna e tanti altri uomini illustri. Dedicata alle concanelle cioè al ringraziamento per l’abbondanza delle acque e dei doni delle terra, annualmente veniva festeggiata il 5 agosto, data questa oggi sancita ufficialmente come giornata dell’emigrazione Abruzzese nel mondo. La scultura presenta la madonna con il bambino benedicente in braccio, posta in trono, dai colori lievi che conferiscono all’insieme dell’opera una sensazione velata di accoglienza e di ascolto, con uno sguardo che segue il devoto attento. La tradizione vuole che la Chiesa della Madonna della neve che custodiva questa antica scultura cara alle genti della Terra d’Abruzzo, sia stata edificata sui resti di un tempio romano dedicato alla dea Cerere, venerata dalle popolazioni locali quale divinità preposta alla fecondità della terra, a cui si facevano offerte per celebrare la fine del raccolto e per propiziare l’abbondanza di quello successivo. Sono state poi ammirate le altre sculture e i dipinti su tavola tra i quali spiccano la Madonna de Ambro e la Madonna di Sivignano. La gita culturale è stata coordinata da Mario Timperio che ha curato ogni aspetto culturale e logistico organizzativo.


25 Marzo 2011

Categoria : Cultura
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