CRI, chi va e chi viene
Pescara – Dalla CRI riceviamo: “L’Avv. Fabio Nieddu, a conclusione di un percorso durato ben 8 anni e 4 mesi, ha deciso di lasciare l’incarico di Vertice Prov.le della Croce Rossa Italiana – Comitato Prov.le di Pescara. Ha detto tra l’altro: “Sono passati ben otto anni e quattro mesi da quando sono stato chiamato a rivestire il ruolo di Commissario e ne sono passati sei da quando la stragrande maggioranza dei volontari della Provincia di Pescara mi ha scelto e votato come Presidente del Comitato Provinciale. Sono finiti, dunque, ben due mandati e ritengo di aver concluso quel percorso di rinnovamento che con passione ed impegno ho cercato di rendere concreto per la Croce Rossa Italiana. Quando penso a questi anni rivedo tante iniziative realizzate in ambito periferico ma anche internazionale, tanti obiettivi raggiunti e tanti motivi di soddisfazione.
Come dimenticare il primo ed allora innovativo impegno sul territorio con il servizio attivato per i senza fissa dimora della città di Pescara celebrato con il primo cenone della CRI del 2002 e proseguito in questi anni fino al dicembre scorso.
La recente ed importantissima esperienza di servizio attivata nel carcere di Pescara con il protocollo d’intesa sottoscritto nel giugno del 2010 per quei detenuti che invocano il rispetto della propria dignità personale offesa dalle drammatiche condizioni di vita all’interno degli Istituti di Pena. Le preziose giornate passate con i bambini di Chernobyl ai quali offrimmo un soggiorno estivo nella città Pescara per vivere insieme a loro i valori della condivisione e della solidarietà internazionale.
Lo storico incontro con “Patch Adams” il medico che ha ideato la “terapia del sorriso” e che ha proposto un corso di formazione e aggiornamento per i Dottor Clown della Croce Rossa e di altre associazioni al fine di rendere più efficace il loro importante servizio nei reparti dell’ospedale di Pescara.
La straordinaria realizzazione del “progetto VITA” che ha permesso la distribuzione sul territorio provinciale di 40 defibrillatori semiautomatici e l’organizzazione dei relativi corsi per l’utilizzo da parte di personale laico e che ha permesso di salvare la vita di tante persone colte da arresto cardiaco.
I campi di protezione civile, il coordinamento dell’assistenza sanitaria ai Giochi del Mediterraneo con circa
60 ambulanze impegnate sui 24 siti ove si svolgevano le discipline sportive.
Quando penso a questi anni, tuttavia, rammento anche le tante difficoltà incontrate, l’impegno profuso per affrontarle, e rammento ciò che non è stato possibile realizzare a causa della nostra stessa farraginosa strutturazione statutaria, delle ristrettezze economiche e delle difficoltà burocratiche, ma con il conforto di non dover provare rimpianti per l’immobilismo che caratterizza chi preferisce “non fare”, circostanza questa che rappresenta, a mio parere, uno dei peggiori mali dell’amministrazione pubblica ancor più quando si verifica nella Croce Rossa”.
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