Con le macerie a che punto siamo? Quello di due anni fa, più o meno, un sito unico
L’Aquila – (Foto: piazza Palazzo e piazza d’Armi, macerie nel novembre 2010) – Questa mattina l’assessore all’ambiente Moroni ha fornito i dati sulle macerie aquilane in un’intervista al giornalista Ennio Bellucci della Rai Abruzzo. E sono i seguenti. Secondo quanto ritiene il CNR (Centro nazionale ricerche) che ha portato a termine attendibili stime basate su valutazioni tecniche, il terremoto ha causato qualcosa come 4,2 milioni di tonnellate di detriti derivanti da crolli di edifici e strutture, nell’intero territorio del cratere sismico aquilano. Di queste 4,2 milioni di tonnellate, 2,6 circa riguardano l’area urbana dell’Aquila. L’assessore Moroni ha dichiarato che sono state fino ad oggi rimosse e trattate macerie per 130.000 tonnellate circa, in gran parte prelevate dal centro storico. Il sito di stoccaggio è, oggi, ancora uno solo: la ex cava Teges tra Paganica, Bazzano e Onna. Un altro sito di conferimento dovrebbe essere allestito a Barisciano, come è stato annunciato nei giorni scorsi. Non si sa però quanto tempo occorrerà nè se davvero il sito sarà mai approntato. Altri non ne esistono e per il momento permangono confusione e incertezza, in barba a quanto fu fatto dichiarare, sicuramente in malafede, quasi un anno da dalla ministra Prestigiacomo, presentatasi a L’Aquila in casco rosso sui capelli biondi. La donna di governo, evidentemente presa in giro e informata male, diede per certo che il problema macerie sarebbe stato risolto entro qualche mese.
E’ trascorso, ripetiamo, circa un anno (due dal terremoto) e il sito di conferimento è sempre uno e uno solo, ormai stracolmo. Inoltre, ha detto Moroni oggi, ai comuni sono state sottratte importanti competenze in materia di rimozione delle macerie, e siamo praticamente al blocco. Difficile pensare ad una ricostruzione – specie dei centri minori – in queste condizioni. Se Berlusconi sarà a L’Aquila il 6 aprile (come non tutti auspicano), sarà bene informarlo di tutto questo. La ministra Prestigiacomo forse ne è informata, e si può ritenere che si guarderà bene dal farsi vedere di nuovo nel cratere.
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