Dopo 28 anni mezzo Lotto Zero
Teramo – (Foto: la strada in rifinitura nel marzo 2011 e l’inaugurazioner di oggi) – Classico esempio di opera pubblica all’italiana: 28 anni per metà di quanto prevede il progetto, spesxe naturalmente ingigantite, forse decuplicate rispetto alle previsioni. E’ il mitico (in negativo) Lotto Zero di Teramo, un tratto stradale di appena 2700 metri, rispetto ai 5.200 previsti. Il sottosegretario Letta e il ministro Matteoli, con il sindaco Brucchi, il presidente Catarra, e il presidente ex sindaco di Teramo, Gianni Chiodi. Classico esempio di opera pubblica all’italiana: 28 anni per metà di quanto prevede il progetto, spesxe naturalmente ingigantite, forse decuplicate rispetto alle previsioni. E’ il mitico (in negativo) Lotto Zero di Teramo, un tratto stradale di appena 2700 metri, rispetto ai 5.200 previsti. Il sottosegretario Letta e il ministro Matteoli, con il sindaco Brucchi e il presidente ex sindaco di Teramo, Gianni Chiodi, hanno tagliato i nastri questa mattina. Teramo avrà un nuovo accesso stradale, dotato di una grande rotatoria per sciogliere il traffico, e un parcheggio a due piani. Chi entra in città in auto potrà farlo più agevolmente, e si troverà in centro in pochi minuti, dopo aver parcheggiato l’auto. Altri 2.500 metri di strada dovranno essere completati (“entro l’anno – dice il sindaco – ne siamo sicuri e abbiamo i soldi pronti, insieme con le gare d’appalto”). Insomma, un’opera risolutiva per la congestionata circolazione veicolare di accesso in città , finora unica e impraticabile per tutta la giornata. Poi si lavorerà anche su via Po, per renderla più scorrevole e comoda. Il sindaco Brucchi è visibilmente soddisfatto e promette anche una soluzione dignitosa per i proprietari delle case che una progettazione quanto meno approssimativa ha reso inagibili e pericolanti: fino ad oggi gente privata della casa, che non è mai stata risarcita.
Perchè 28 anni di attesa? Prima di tutto perchè siamo in Italia, si potrebbe dire. Il Lotto Zero è stato avversato, attaccato, colpito da ricorsi e fallimenti di imprese, c’è stato il problema delle case lesionate, ci sono stati gli ambientalisti e i contrari per principio. Insomma, 28 anni, poco meno di 100 metri di strada l’anno facendo una simbolica media. Una storia molto italiana: di casi del genere ce ne sono tantissimi, anche in Abruzzo, dove addirittura tante opere cominciate non sono mai state finite e sono rimaste sospese nel nulla. Oggi mon. Seccia ha benedetto la strada: si spera che per gli altri 2.500 metri che mancano non si ripeta il peggio delle sceneggiate italiane. Per onestà , va dato atto al sindaco, all’Anas e al governo si aver risolto il problema. Per distorsione nazionale, dobbiamo essere grati a qualcuno quando si porta semplicemente a termine un progetto deciso e pagato dai cittadini. Questa è l’Italia. Qualcuno dovrebbe provare a cambiarla, magari.
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