“Giunta Regione distante dalla gente”
L’Aquila – Scrive Gino Milano, capogruppo API: “Proprio nel momento in cui il sistema dei partiti appare screditato e i cittadini sentono la politica lontana, il Governo della Regione Abruzzo dà un altro segnale di dissonanza e di distanza abissale sia verso gli interessi concreti di una porzione rilevante del territorio regionale, sia verso i rappresentanti istituzionali di base: i sindaci dei Comuni della Valle Peligna. E si rinvia inspiegabilmente una normativa che andava proprio nella direzione di una tutela del territorio e della comunità che la abita! La maggioranza di destra, accogliendo l’invito del Presidente della Giunta, in modo alquanto pilatesco, ha rinviato in II Commissione la legge regionale n.32 del 18 dicembre 2009, intesa ad estendere al progetto per la realizzazione del metanodotto della Snam – che andrebbe ad attraversare il territorio regionale per 103 chilometri – le norme già previste a suo tempo in relazione alla proposta del Centro Oli di Ortona. Nella circostanza la scusa del rinvio appare del tutto incongruente, improbabile, se non addirittura fuorviante: approfondire i rischi di incostituzionalità contenuti nel testo in discussione in aula. Ogni norma è sottoponibile ad una valutazione di compatibilità con la Carta costituzionale: e questo controllo era stato già puntualmente svolto dalla II Commissione. Perciò suona quanto mai strumentale e pretestuoso lo scrupolo della maggioranza di ricorrere ad una tale motivazione, altrimenti rispettabilissima, per giustificare le proprie contraddizioni e la mancanza di una strategia condivisa. Ancora una volta, dunque, segnali inquietanti di irresponsabilità e debolezza politico-istituzionale, che si ripresentano puntualmente da parte di questo governo (o meglio di non-governo) regionale, allorché deve assumere decisioni di interesse generale e di massima priorità . Dopo la tentata petrolizzazione della costa e la incomprensibile presa di posizione in favore del nucleare, che di fatto spalanca le porte della nostra Regione alle centrali nucleari, eccoci all’ennesima beffa. Una domanda si fa strada: la scelta di non decidere nasce dalla locale maggioranza o viene da altrove? Muove dalla coscienza civica ovvero è dettata da altre dominanti eterodesse? I prossimi giorni ci sveleranno l’arcano!”
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