PD su sanità regionale e occupazione
L’Aquila – «La mancata approvazione del nostro sub-emendamento provocherà una drammatica riduzione dei livelli essenziali di assistenza nei nostri ospedali regionali. E questo ci preoccupa tantissimo». Lo hanno denunciato i consiglieri regionali del Pd, Giovanni D’Amico, Giuseppe Di Pancrazio e Claudio Ruffini, che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa per «denunciare il grave atto di arroganza compiuto dalla maggioranza di centrodestra nei confronti di una “norma-ponte” che avrebbe potuto salvaguardare la qualità della sanità regionale e soprattutto l’occupazione dei precari». Il Vice Presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, attacca il Vice Presidente Vicario, Giorgio De Matteis, che ieri ha presieduto i lavori consiliari. «Non abbiamo affatto compreso l’atteggiamento del Presidente De Matteis, il quale – osserva il Vice Presidente Giovanni D’Amico – si è opposto alla nostra norma. Mentre successivamente ha consentito l’inserimento di norme “intruse” per altre leggi approvate in Aula come nel caso di Sviluppo Italia Abruzzo. È stato un atteggiamento chiaramente politico, in quanto si è schierato contro i precari dell’Asl aquilana, se consideriamo che proprio in questi giorni l’Ospedale dell’Aquila sta chiudendo alcuni reparti. Il Partito democratico – conclude D’Amico – vigilerà affinché sia garantita la salute dei cittadini».
Entra nel merito della vicenda il consigliere regionale Giuseppe Di Pancrazio: «Oggi abbiamo 1.200 precari, di cui 329 nella Asl dell’Aquila che purtroppo torneranno a casa – sostiene Di Pancrazio – Questa norma aveva l’obiettivo di mantenere in servizio i lavoratori precari sino al 31 dicembre 2011 e, nel frattempo, il Presidente Chiodi poteva adottare provvedimenti mirati a risolvere la problematica. Non aver approvato questo sub-emendamento – conclude – è stata una scelta rischiosa, inopportuna e forse scellerata».
Il consigliere regionale Claudio Ruffini, infine, attacca il Presidente Chiodi. «E’ una giunta che licenzia e manda a casa i giovani – incalza Ruffini – Dopo i co.co.co che potevano essere stabilizzati come prevede la legge, oggi, questa maggioranza manda a casa i precari della Asl. La riduzione dei livelli essenziali di assistenza provocherà un aumento della mobilità passiva verso gli ospedali di fuori regione, con un incremento dei costi per il bilancio regionale. Pertanto – conclude – siamo molto preoccupati».
L’articolo aggiuntivo presentato dal Pd prevedeva che, nei limiti imposti dai piani di rientro nella gestione del servizio sanitario regionale, la Regione Abruzzo potesse autorizzare i Direttori generali delle Asl regionali a prorogare i contratti di lavoro a termine e di collaborazione in essere al 31 dicembre 2010 con il personale medico, infermieristico ed ausiliario impiegato nelle Aziende sanitarie.
(Ndr: la conferenza stampa si è tenuta diverse ore prima che il presidente Chiodi annunciasse di aver firmato l’assunzione dei precari della sanità, di cui riferiamo in precedenza)
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