“Giovanardi venga a L’Aquila per capire”
L’Aquila – “Quando la smetteranno con questo balletto di polemiche, che fanno solo male alla città?” In questo modo l’assessore alle Politiche Sociali Stefania Pezzopane replica alle dichiarazioni del Sottosegretario Giovanardi, sull’utilizzo dei fondi per la famiglia.
“Il Sottosegretario Giovanardi venga a L’Aquila per capire quali sono le reali esigenze delle famiglie e per parlare con il Comune e con le associazioni di volontariato che operano sul territorio e che hanno collaborato con noi nella stesura dei progetti del piano sociale. Il dialogo solo con il Commissario Chiodi lo sta portando fuori strada. In alternativa ci conceda la possibilità di un incontro, più volte chiesto e mai ottenuto, che servirà a far comprendere le motivazioni per cui chiediamo la revoca immediata del bando, emanato tardivamente dal Commissario Chiodi e l’apertura di un vero confronto.
Da mesi ormai il Comune dell’Aquila ha inviato le proposte progettuali al governo e al Commissario Chiodi. Si tratta di progetti che il Comune ha condiviso con le associazioni del territorio, basati, dunque, sulle reali esigenze della città.
Il decreto n. 39, convertito poi in legge, è datato aprile 2009 e gli interventi previsti due anni fa per le famiglie non sono più attuali, perché molte delle esigenze sono state soddisfatte. Adesso quello di cui si avverte maggiormente il bisogno in città sono i servizi sociali, soprattutto nelle vicinanze del progetto CASE, che rischiano di diventare quartieri dormitorio, e il recupero degli spazi sociali in centro storico.
Abbiamo bisogno di centri diurni per gli anziani, di servizi per disabili, i giovani reclamano spazi ricreativi, nel centro della città.
Abbiamo più volte chiesto al governo un incontro, ma il Sottosegretario Giovanardi ha saputo solo polemizzare con il Comune dell’Aquila.
A due anni di distanza, paradossalmente arriva un bando, emanato dal Commissario Chiodi, che fissa i criteri per l’assegnazione dei fondi. Un autogol. Dunque non è vero che mancavano i progetti, come ha affermato Giovanardi. È vero il contrario, i progetti c’erano, quelli presentati dal Comune. Mancavano i criteri, che arrivano con due anni di ritardo e che
oltretutto sono poco chiari, perché privi dei parametri per la valutazione delle proposte.
In più nel bando, emanato da Chiodi, viene amputata la lettera “D”, che prevedeva altri interventi di tipo sociale. Sulla base di questa voce il Comune aveva proposto iniziative per i giovani, la realizzazione di centri polifunzionali per i quartieri del progetto Case e l’attuazione del progetto legato alla fondazione “Dopo di noi” in favore dei disabili. Tutti progetti di cui il nostro territorio ha davvero bisogno, ma che non potranno più essere proposti.
In questo modo si perde solo tempo e la ricostruzione sociale non partirà mai”.
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