Operazione “Cormorano” nuovi sviluppi


Pescara – (Aggiornamento) Nel corso delle indagini, ha spiegato il dirigente della squadra mobile di Pescara, Pirfrancesco Muriana, sono stati individuati cinque diversi gruppi criminali che interagivano tra loro, a cui poi se n’e’ aggiunto un sesto che faceva capo a un nomade, Guerino Di Rocco, e ai suoi referenti albanesi. I capi dei cinque gruppi erano: Giovanni Cozzolino, detto Giannino, residente a Napoli ma presente a Montesilvano (Pescara) quasi ogni settimana, il nomade Claudio Spinelli, il pluripregiudicato Claudio Di Risio, gli albanesi Fatmir Geca e Fisnik Meca e, infine i fratelli Enzo e Luca Gargivolo, tutti trafficanti e spacciatori legati dagli affari. Le indagini sono partite dopo l’omicidio della transessuale Manuela Di Cesare, quando e’ emerso il nome di Massimo Giocondi, spacciatore transessuale, che acquistava cocaina dalla zona di Napoli. Prendendo il via dal filone napoletano le indagini hanno consentito, attraverso una serie di scatole cinesi, di individuare gli altri filoni. Tra i personaggi di spicco c’e’ Cozzolino, che a detta della squadra mobile aveva monopolizzato il traffico di droga nella parte nord della citta’. Gli incontri con i suoi adepti avvenivano nel parcheggio antistante il centro commerciale ‘Cormorano’ e da qui prende il nome l’operazione di oggi. Proprio Cozzolino e’ stato vittima di un grave incidente stradale insieme a un corriere di droga, in Campania. L’uomo rimase gravemente ferito e si fermo’ per alcuni mesi per poi riprendere l’attivita’, ha riferito il personale della mobile, mentre il corriere mori’, e i sodali si occupavano di finanziare la vedova che aveva “il frigo vuoto”, come appreso dalle intercettazioni. Nel corso delle indagini e’ stato anche possibile chiarire alcuni fatti avvenuti a Pescara, come l’esplosione di autovetture a Rancitelli, scaturita da una lotta per il predominio dello spaccio in citta’. I vari gruppi smantellati con l’operazione questa mattina hanno operato per diversi anni in questa zona ma anche oggi, durante una perquisizione, sono stati trovati 173 grammi di cocaina, per cui l’attivita’ andava avanti anche adesso. Tra gli episodi ricordati dalla polizia e legati a questa indagine c’e’ il ritrovamento di un laboratorio per la droga in provincia di Mantova, a giugno del 2008. Per ricostruire il quadro gli uomini della mobile hanno intercettato 188 utenze telefoniche (gli indagati cambiavano spesso sim e telefono) e l’informativa finale e’ di 650 pagine, senza contare gli allegati. ‘L’indagine di oggi – ha commentato Muriana – presenta tutti i requisiti di un’indagine sul traffico di droga di alto livello per i numeri, i collegamenti su territorio, le regioni coinvolte e altro ancora’. Restano da prendere due persone.


22 Marzo 2011

Categoria : Cronaca
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