“Basta con le politiche ambientali confuse”


L’Aquila – Dalla Confindustria regionale riceviamo: “Il Presidente Mauro Angelucci, foto, su questioni energetiche ritiene che l’Abruzzo ha necessità di infrastrutture moderne ed efficienti per migliorare l’approvvigionamento e abbattere costi: non si possono più ammettere ritardi e dinieghi per nuove opere e nuovi investimenti”. “La regione Abruzzo non può più essere ostaggio di politiche ambientali confuse, spesso orientate dai “Comitati del no a prescindere”, prive di una vera valutazione socio ambientale, che ostacolano possibili nuovi investimenti e penalizzano fortemente da un punto di vista competitivo il territorio e le imprese che vi operano”.
La preoccupazione nasce da una ulteriore iniziativa di legge attualmente in discussione a livello di Consiglio Regionale che andrebbe ad appesantire la legislazione energetica in vigore che già vieta, ingiustificatamente, qualsiasi iniziativa di prospezione, ricerca estrazione, coltivazione e lavorazione di idrocarburi liquidi, con enormi danni economici in termini di investimenti, occupazione e attrattività del territorio.
La nuova iniziativa legislativa andrebbe ora a vietare anche la realizzazione sul territorio regionale di infrastrutture energetiche come oleodotti o metanodotti e, quindi, anche gli investimenti già programmati da tempo da importanti società operanti nel settore.
Si tratta di infrastrutture che peraltro, essendo interrate ad una profondità di diversi metri non costituiscono assolutamente motivo di preoccupazione in termini di impatto ambientale o di sicurezza.
“Con riferimento a quest’ultima considerazione, non vorremmo che quanto accaduto in Giappone, dove si è purtroppo si è manifestato un evento catastrofico naturale del tutto eccezionale e per vari motivi non replicabile nei nostro territori, possa essere motivo per dare forza a nuove politiche restrittive in materia energetica mentre è del tutto evidente la necessità di un potenziamento delle relative infrastrutture per dare sostegno e competitività ad una economia regionale che da soffre da sempre pesantemente di scarsa disponibilità delle risorse energetiche e di alti costi di gestione.” L’Abruzzo, infatti, non può rinunciare ad impianti ed infrastrutture ad alta tecnologia, comprese quelle relative ai termovalorizzatori, che possono costituire opportunità di sviluppo così come del resto accade in molti Paesi europei a forte sensibilità ambientale, fattore da non sottovalutare in una regione come l’Abruzzo in una fase di forte difficoltà di crescita.”
“In tal senso, Confindustria auspica e chiede che in Abruzzo si apra finalmente una nuova e più matura fase di riflessione e dibattito sulla materia, che, superando gli attuali schematismi ideologici, sortisca finalmente un piano di sviluppo energetico regionale in linea con quelli delle regioni più avanzate, capace di dare risposte concrete ai fabbisogni della società abruzzese e al sistema delle imprese e di soddisfare sia le aspettative di salvaguardia ambientale che di sviluppo economico ed occupazionale.
“La nuova proposta legislativa di alcuni Consiglieri regionali, invece va a posizionarsi come l’ennesima iniziativa priva di qualsiasi organicità e connessione con le reali esigenze del territorio e al di fuori di qualsiasi visione di insieme in materia di politiche energetiche. Si spera, pertanto, che nell’accogliere l’invito all’avvio immediato ad un serio confronto sulle questioni energetiche in Abruzzo, non si producano nel frattempo ulteriori atti legislativi che, sull’onda di spinte emotive e ideologiche, andrebbero solo ad aggravare ulteriormente una situazione già fortemente compromessa e difficile ”.


21 Marzo 2011

Categoria : Economia
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