Detenuto si suicida a Pescara
Pescara -  Questa mattina un detenuto del carcere di Pescara si e’ suicidato. Si tratta di un italiano di 35 anni. Il magistrato di turno, Silvia Santoro, ha disposto l’autopsia.  Il detenuto, M.D.F., di Lanciano, si e’ impiccato legando un lenzuolo alle sbarre. Oltre al medico del carcere e’ intervenuto anche il 118, ma l’uomo era gia’ morto. Per mettere in atto il suo gesto il detenuto avrebbe atteso che gli altri carcerati uscissero dalle celle per la cosiddetta ora d’aria. L’uomo era rinchiuso nella casa circondariale di Pescara dai primi giorni dell’anno a seguito di un aggravamento della misura cautelare (prima era agli arresti domiciliari, dal mese di ottobre).
Scrive Giulio Petrilli del PD: “Questa mattina un uomo di 35 anni si è suicidato nel carcere pescarese di San Donato.
L’ennesimo suicidio nelle carceri abruzzesi ed italiane. La nostra regione ha il triste primato dei suicidi nelle carceri: numerosi a Sulmona, poi segue Teramo, ma in tutte le carceri della regione si sono riscontrati suicidi di detenuti.
Una triste contabilità , che dovrebbe far riflettere tutti su ciò che esse sono diventate: discariche umane, dove non vengono più rispettati i minimi diritti. Persone abbandonate lì, in spazi angusti e sovraffollati, senza assistenza sanitaria, senza più neanche le cose minime che prima venivano garantite, per esempio la carta igienica e il dentifricio.
Il lavoro interno ha avuto un taglio del 70 %, questo vuol dire che chi non ha i soldi che gli versano i familiari, vive senza nulla, neanche con l’aria , visto che in alcune celle si hanno a disposizione due, massimo tre metri quadri a persona.
La privazione della libertà personale è quindi accompagnata da una sofferenza indicibile, di ore che non passano mai e allora il suicidio per molti diventa una liberazione. Nella nostra regione la disattenzione a questa problematica è talmente alta, che è una delle poche che non ha ancora istituito il garante regionale dei detenuti.
Sul fronte sanitario potrebbe intervenire e potenziarlo, invece nulla.
Non c’è stato mai in consiglio regionale, un ordine del giorno per discutere del problema carceri in Abruzzo.
Spero che ciò avvenga al più presto e le forze politiche e i consiglieri regionali decidano di affrontare seriamente il tema dei diritti dentro le carceri abruzzesi e protestare e stimolare il governo nazionale affinchè faccia qualcosa.
Voltaire diceva che la civiltà di una nazione si riscontra dallo stato delle proprie carceri, le nostre iniziano a far invidia a quelle dei paesi più arretrati e dittatoriali”.
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