Terremoto: Mantini, convocare gli Stati generali
L’Aquila – La convocazione degli Stati generali della ricostruzione per fare rialzare la testa agli Enti Locali e per riassegnare loro la leadership nel processo di ricostruzione e rilancio dell’Aquila. La proposta e’ stata lanciata dal parlamentare Pierluigi Mantini che da otto giorni sta attuando lo sciopero della fame contro “l’ostinazione del Governo a non recepire nel decreto sul terremoto le richieste degli enti locali”. Mantini, stamane, ha partecipato ad una conferenza stampa dei parlamentari abruzzesi che hanno condotto al Senato e stanno conducendo alla Camera “una battaglia” per cambiare il decreto che il Governo, pur non ponendo la fiducia, sta approvando senza il benche’ minimo cambiamento, come in una sorta di “fiducia surrettizia”, hanno sottolineato i parlamentari intervenuti: Giovanni Lolli (PD), Augusto Di Stanislao (Idv), Lanfranco Tenaglia (Pd), Tommaso Ginoble (Pd) e Vittoria D’Incezzo (Pd). “La battaglia – ha aggiunto Lolli – non e’ ancora finita: da parte del Governo c’e’ ancora tempo per recepire i nostri emendamenti, pochi ma concreti e tutti nella direzione di ricostruire il centro storico dell’Aquila con l’indennizzo da parte dello Stato delle seconde case, perche’ chi conosce la struttura urbanistica dell’Aquila sa che il centro storico deve essere ricostruito per interno”. L’altro problema emerso nel corso della conferenza stampa dei parlamentari abruzzesi di opposizione e’ quello del mancato riconoscimento della zona franca ai territori colpiti dal sisma. “Senza attrazione di investimenti – ha detto Mantini che sul problema ha auspicato un governo delle larghe intese – non c’e’ rinascita”. Secondo il parlamentare dell’IdV, Di Stanislao, pero’, “non ci sono piu’ i margini per riaprire il discorso della modifica del decreto”. “Questo perche’ – ha aggiunto – due uomini soli stanno governando in Abruzzo: Berlusconi e Bertolaso. Se si decide che attraverso le ordinanze e’ possibile spostare miliardi di euro vuol dire che il Parlamento e gli Enti Locali sono stati di fatto esautorati”. Per il responsabile giustizia del Pd, Tenaglia “i diritti che non sono scritti nel decreto non esistono”. “Nessuna ordinanza – ha spiegato – potra’ colmare questa lacuna”. Anche secondo Tenaglia il ruolo degli Enti Locali, nella fase della ricostruzione, deve essere recuperato sulla base “di quello che stabilisce la legge senza altri sforzi di immaginazione, ma almeno questo. Vogliamo che quello dell’Abruzzo – ha concluso – sia trattato alla stregua degli altri terremoti in Italia, benche’ questo e’ stato di tipo urbano e per trovare un precedente bisogna tornare indietro di un secolo a quello di Messina”.
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