Camorra sul territorio dell’Aquila con mille rivoli dentro l’operazione verde bottiglia


L’Aquila – Un’operazione antimafia ancora in corso ha coinvolto di nuovo il territorio dell’Aquila. Nell’operazione, denominata “Verde bottiglia”, la Direzione investigativa antimafia di Napoli ha riferito di aver sequestrato beni per un valore di oltre 100 milioni di euro nel basso Lazio a soggetti ritenuti appartenenti al clan dei Casalesi. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Frosinone, spiega la Dia, aggiungendo che sono stati sequestrati 118 rapporti finanziari; 17 società; 2 ditte individuali; 31 fabbricati; 14 terreni; 16 autovetture. I beni sono stati sequestrati a Gennaro De Angelis, 67 anni, Aladino Saidi, 33 anni, Antonio Di Gabriele, 65 anni. E’ emerso che il clan dei Casalesi ha riciclato beni della cosca in diverse zone del basso Lazio: Castrocielo, Cassino, Aquino, Frosinone, Formia, Gaeta, ma anche a Roma e a L’Aquila.
Tra i beni sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli a tre componenti di un gruppo legato al clan dei Casalesi, al cui vertice c’e’ Gennaro De Angelis, anche immobili in provincia di L’Aquila. Sigilli infatti sono stati apposti a due immobili a via Cucchiarelle a Rocca di Mezzo, formalmente intestati a Michele De Angelis, figlio del referente di Casalesi nel basso Lazio.
De Angelis e’ un ‘vecchio’ affiliato del clan dei Casalesi che intorno al 2000 ha costituito un gruppo autonomo, ma sempre legato alla camorra casertana, nel basso Lazio, dove si e’ dedicato prevalentemente alle truffe legate all’importazione di auto in maniera illegale dalla Germania, rivendendole in quella regione. Per questo tra i beni sequestrati, oltre a societa’ immobiliari che gestiscono villette e condomini sul litorale di Latina, nelle zone ‘bene’ tra Scauri e Fornia, ci sono numerosi autosaloni e vetture di lusso. L’uomo negli anni ’80 era vicinissimo al boss Antonio Bardellino, perdente nella guerra di camorra contro Francesco Schiavone, il capo dei capi dei Casalesi. De Angelis, su consiglio dell’altro boss dei Casalesi, Franesco Bidognetti, per fare ‘atto di sottommissione’ gli regalo’ una Jaguar verde bottiglia (da qui il nome dell’operazione) che poi Schiavone distrusse contro il cancello della sua villa con una manovra errata. De Angelis e’ imputato a piede libero a Roma per associazione a delinquere di stampo mafioso e nel 2009 era stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare nonche’ di un primo sequestro beni per diversi milioni. Alcuni dei suoi affiliati hanno gia’ subito un processo con rito abbreviato ma solo per organizzazione a delinquere finalizzata alla truffa. Di lui parlano una decina di collaboratori, da Carmine Schiavone, che gia’ nel 1993 lo indico’ come garante dei Casalesi nel basso Lazio, a Domenico Bidognetti che, tra l’altro, racconta l’episodio della Jaguar.


15 Marzo 2011

Categoria : Cronaca
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