Cultura e arte contadina al carnevale


Pennadomo – (di Laura Barocci) – Il freddo pungente e la pioggia non sono riusciti a frenare l’entusiasmo della gente…Sabato 5 marzo, il centro storico di Pennadomo, incantevole borgo in provincia di Chieti, ha ospitato il primo Carnevale pennadomese e i coloratissimi carri locali, hanno sfilato ugualmente per le tortuose stradine del paese. Con loro, un folto gruppo di rappresentanti del Carnevale di Vittorito, con un divertente spettacolo musicale.

L’evento è stato organizzato dal Comune di Pennadomo, dalla Consulta Giovanile, dalla Pro Loco, dalla locale sezione Avis e dal Centro Diurno. Come sempre tra gli organizzatori, l’assessore Ugo Trevale e il Sindaco, Antonietta Passalacqua. Con l’occasione è stata presentata per la prima volta la maschera pennadomese, una Regina dal sontuoso ma al contempo semplice – come solo la tradizione contadina sa essere – abito color porpora. La maschera, è stata impersonata da Angelina Ranalli, splendida rappresentante del teatro dialettale abruzzese.

Presente anche l’arte, con la pittura estemporanea del giovane artista Antonio Conte, che viene da Napoli, ma che da tempo partecipa alle attività culturali di questo paese. Prima fra queste la “Transumanzartistica”, importante evento estivo di Pennadomo, che vede la partecipazione di pittori provenienti da tutta Italia; e poi musica, artisti di strada e arrampicate sportive sulle “Lisce”, le pareti di roccia calcarea che caratterizzano il paesaggio.

L’artista partenopeo, ha anche realizzato il manifesto di questo primo Carnevale. E ancora musica, grazie ai trascinanti i Va-jo-lin, al secolo Paolo Montella e Valeria Ferronetti, con le loro “tammurriate” e musiche tradizionali, anche loro da Napoli. Tra gli ospiti della serata, Claudio di Toro del gruppo abruzzese “Anemamé”, che da anni porta avanti con successo un progetto di musica popolare abruzzese rivestita di sonorità reggae e rock. Con i testi dei suoi brani, spesso dialettali, ha sempre cercato di dare voce a chi non ce l’ha e il suo pensiero è sempre rivolto alla sua terra, l’Abruzzo, alla salvaguardia della natura e, perchè no?, all’amore. Alla stesura dei testi e delle musiche di alcune delle sue canzoni ha collaborato anche Ugo Trevale.

Un successo, questo primo Carnevale pennadomese. E l’attivissima Consulta Giovanile e i suoi collaboratori, si stanno già preparando per il prossimo evento. Il giorno di Pasqua 2011, ci sarà la presentazione del disco solista di 4MX, Mario Formisano degli Almamegretta, del disco del cantautore napoletano Zampanò Forti (che ha registrato un pezzo in presa diretta sulle rocce di Pennadomo), la presentazione di un libro di poesie, una mostra fotografica ed estemporanee di pittura. In serata il concerto di Ivan Panaccio e i suoi Briganti e Brigantesse con musiche dal meridione d’Italia.

Pennadomo, rifugio per la mente. Uno di quei posti che ti appartengono anche se non ci vivi. Uno di quei posti dove inevitabilmente torni anche col pensiero, se non hai la possibilità di essere lì anche con il corpo. Uno di quei posti che ti entrano dentro e non sai perché. Un piccolo gioiello incastonato tra lame di roccia calcarea, affacciato su un lago da fiaba. Per le strade, odore di legna bruciata dai camini. Odore d’inverno. Sensazione di essere a casa. Da quest’anno, Pennadomo ha il suo Carnevale, una festa dai ricchi significati simbolici, che celebra la fine di un ciclo e l’inizio di un nuovo.

Per tutti, fine dell’inverno e “pausa di riflessione” che prepara all’avvicinarsi della primavera. Tutto cambia, ma in questa piccola perla del centro Abruzzo il tempo sembra essersi fermato, e con lui le tradizioni, che rinascono a nuova vita riprendendosi tutta la magia e la poesia di un tempo. E ora, a qualche giorno dalla fine di questo periodo di follia, si raccolgono i coriandoli e si riprende la normalità con un entusiasmo tutto nuovo, grazie anche all’energia positiva assorbita.

Si, perché dopo aver preso parte ad un evento del genere, ci si accorge che è possibile divertirsi e star bene anche senza troppi fronzoli, complice la proverbiale ospitalità che gli abitanti di questo piccolo paese d’Abruzzo elargiscono a piene mani ai “forestieri”. E questa ospitalità, unita allo spettacolare contesto paesaggistico, ti entra nel cuore per non uscirne più… Il paese non si ferma mai e noi restiamo in attesa dei prossimi eventi, per poter tornare a respirare quell’aria e riempirci gli occhi e il cuore della bellezza di quelle montagne, di quelle lame di roccia, di quelle case di pietra e mattoni.


14 Marzo 2011

Categoria : Cultura
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