“Come mai in Giappone scosse previste?”
L’Aquila – Una attenta e partecipe lettrice aquilana, la signora L.F., scrive (sintetizziamo): “Ieri sera uno scienziato giapponese ha preannunciato un’altra forte scossa per oggi, che si è verificata. Perchè gli scienziati nostrani e in particolare il prof. Boschi continuano a ribadire che i terremoti non sono prevedibili e anche a nasconderci le scosse che si verificano in questo periodo in Abruzzo?”.
(Ndr) – In un fenomeno violento come quello giapponese (peraltro così profondamente diverso da ciò che ci riguarda, perchè il Giappone subisce le spinte di ben tra placche continentali) scosse prima e soprattutto dopo il sisma principale (speriamo quello dell’11 che sia stato tale) sono del tutto normali. Se ne sono avute decine anche superiori a 6-7 Richter, ogni giorno, anche ieri e naturalmente oggi. La magnitudine è stata peraltro oggi inferiore a quella temuta. Sicuro che altre scosse ci saranno, è normale che sia così, si chiama assestamento e può persino riguardare altre faglie sollecitate dal grande sisma dell’11 marzo. Quindi, purtroppo, nessuna previsione da palla di vetro, solo l’attesa di un fenomeno sicuro e inevitabile chi sa ancora per quanto tempo: forse anni. Gli scienziati giapponesi, insieme con quelli russsi, cinesi e americani, sono coloro che (anche qui a L’Aquila, riuniti nel 2009) più fermamente affermano l’imprevedibilità dei terremoti. Del resto, è anche facile capire che se avessero davvero la capacità di prevedere, non sarebbe accaduto proprio in Giappone quello che è accaduto, specie alle centrali nucleari. Infine, alcuni scienziati russi hanno annunciato che forse entro il 2015 si avrà qualche possibilità di previsione. Sono in corso esperimenti e ricerche su alcuni possibili precursori sismici.
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