No ai ricordi “ad orario” di quella notte


L’Aquila – (di Vincenzo Vittorini, presidente Fondazione 6 Aprile) – Lottiamo per la prevenzione e la sicurezza . Il terremoto continua mentre la politica si prende una pausa e non recepisce le nostre intenzioni. Purtroppo ancora non viene capito il significato di ciò che è accaduto quella maledetta notte!
E’ vero che da più parti si vuole dimenticare e parlare di vita come prima,ma come si può dimenticare chi ha perso la vita per sempre quella tragica notte. Ed allora non deve essere un ricordo “ad orario” e fine a se stesso,ma un ricordo a 360 gradi,propositivo e utile a prevenire nuovi lutti in futuro.
Le nostre richieste per il piano di sicurezza sono cadute ancora nel vuoto e nel silenzio più totale di un sistema che pensa all’affarismo,ad autotutelarsi e autoreferenziarsi, ma non a salvaguardare la popolazione.
Il nostro territorio è altamente sismico,tutta la nostra provincia lo è: ebbene perché nessun amministratore pensa alla sicurezza dei propri concittadini? L’assenza di soldi è un alibi. Bisogna avere idee da calare nella normativa regionale o da proporre ai nostri rappresentanti in Parlamento per una legge nazionale.
Noi tutti abbiamo bisogno prima di tutto di sicurezza.
E’ una battaglia dura perché significa sconfiggere un sistema ed una mentalità che pensa che le catastrofi non accadano mai e che, qualora accadessero,qualcuno ci porrà rimedio dopo. Ma dopo è purtroppo sempre troppo tardi quando si perde la vita, che poteva invece essere salvata facendo prevenzione.
Le immagini che rimbalzano dal Giappone in queste ore tragiche ci dicono però che il tremendo sisma non ha ucciso,ma è stata l’onda assassina ad uccidere. Vedere i palazzi giapponesi ondeggiare tremendamente, ma resistere al sisma e proteggere quindi chi in quelle case sa di avere un rifugio e di avere salva la vita, è bellissimo! Vedere i giapponesi affrontare il mostro calmi,disciplinati,non in preda a crisi isteriche causate dal terrore,perché tutti sanno cosa fare e dove andare, è bellissimo! Tutto ciò ti dice,ci dice, che allora qualcosa si può e si deve fare.
Ed allora chiediamo a gran voce ai nostri politici ed amministratori che si sveglino e che comincino a fare ciò che è realtà in altre parti del mondo:prevenzione e cultura della prevenzione.
Solo così potremmo cercare di arrivare prima e salvare la vita di uomini,donne,ragazzi e bambini.


12 Marzo 2011

Categoria : Cronaca
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