Quando i buoi escono dalla stalla
L’Aquila – (di Gino Milani, capogruppo ApI) – Ora che è esploso il problema dell’imminente licenziamento dei precari della ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila tutti si ergono a loro paladini. Alcuni sindaci minacciano di restituire le fasce tricolore se non si desse soluzione al problema. Bene, anzi benissimo! Ma chi governa la Regione e chi governa la città di Avezzano? Quanti medici di maggioranza, anche avezzanesi, siedono negli scranni di questo Consiglio regionale? Forse non si conosceva il problema? Non si sapeva che senza il rinnovo dei contratti sarebbero stati cancellati interi reparti e servizi? Vero è che si poteva e si doveva intervenire prima, per non ritrovarci oggi a confondersi tra i manifestanti e gridare allo scandalo, come se nessuna possibilità potesse essere esplorata e nessuna responsabilità potesse essere assunta. Il caso è grave e riflette ancora una volta il deficit di programmazione e progettualità politica delle nostre istituzioni, locali e regionali; l’assenza di strategia politico-amministrativa e di una consapevolezza delle problematiche emergenti. Non si può gridare “aiuto” quando i buoi sono già usciti dalla stalla. Eppure dobbiamo, tutti insieme, cercare soluzioni! Si interverrà (lo speriamo fermamente) con proroghe che almeno serviranno a spostare il problema di qualche mese. Dovrebbero essere banditi concorsi per la stabilizzazione del personale che, purtroppo, non potranno assorbire più del 50% dei precari. I prossimi mesi vedranno una lotta tra colleghi che calpesterà la dignità del lavoro e il patrimonio di competenze professionali acquisite. Viene così travolto il diritto al lavoro e insieme anche il diritto alla salute. A pagare saranno ancora una volta i cittadini della Marsica, già deprivati di strutture e servizi essenziali, e quelli dell’intera provincia aquilana. La politica e le istituzioni hanno il dovere di prevenire i problemi, di studiare percorsi condivisi e non di sfoggiare astuzie per nascondere le proprie irresponsabilità, confondendole con l’azione di chi ha tutto il diritto di gridare la propria sacrosanta indignazione con manifestazioni di piazza.
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