Revisioini, arrestato direttore tecnico Motorizzazione civile
L’Aquila – “ALLORA ME LO OFFRI QUESTO CAFFE’?” SIGNIFICAVA SOLDI SOTTOBANCO – E’ accusato il concussione il direttore tecnico dell’Ufficio Motorizzazione civile di L’Aquila, arrestato ieri pomeriggio dai carabinieri di Pescara. L’uomo, B.G., aquilano di 55 anni, avrebbe chiesto un compenso in denaro per assicurare il buon esito delle revisioni dei veicoli industriali e ieri pomeriggio e’ stato arrestato in flagranza dopo aver intascato 350 euro dal titolare di una officina meccanica di Sulmona, specializzata nella revisione di veicoli a motore. E’ stato proprio lui a denunciare B.G. e a far scattare le indagini, verso la fine dello scorso anno. Il funzionario della Motorizzazione avrebbe chiesto al meccanico un compenso in denaro per la sua collaborazione al buon esito delle revisioni. A seguito di una risposta negativa B.G. avrebbe bocciato meta’ dei veicoli sottoposti a revisione nel corso di una sola seduta. Le bocciature – riferiscono i Carabinieri, coordinati dal tenente Salvatore Invidia – erano in gran parte determinate da ragioni palesemente pretestuose e non riconducibili a reali anomalie tecnico-funzionali dei mezzi esaminati. Ieri, dopo la segnalazione del meccanico all’Arma, i carabinieri hanno spiato a distanza una delle sedute di revisione a cui partecipavano sia il denunciate che il funzionario della Motorizzazione. Anche in questo caso B.G. avrebbe ribadito al titolare dell’officina la sua richiesta, lasciando intendere che, in caso di accettazione, tutto sarebbe andato per il verso giusto. La vittima avrebbe accettato, consegnando al funzionario la somma richiesta, pari a 350 euro. Ottenuto il denaro, B.G. avrebbe proceduto alla revisione dei veicoli prenotati dando l’ok a 18 mezzi. A quel punto i carabinieri hanno interrotto le operazioni e hanno proceduto alla perquisizione personale del funzionario che aveva in tasca le banconote che gli erano state consegnate dal meccanico. Su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Sulmona, Maria Teresa Leacche, l’uomo e’ stato rinchiuso in carcere. Per chiedere soldi l’uomo diceva: “Allora, me lo offri questo caffe’?”
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