Cialente si è dimesso davvero – “Non ho più un partito e una maggioranza”


L’Aquila – FORMALIZZATO L’ANNUNCIO DATO IERI – Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ha formalizzato stamani le proprie dimissioni, consegnando la comunicazione al segretario generale Vincenzo Montillo.
“Con la presente – recita la nota, inviata anche al presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti e, per conoscenza, al prefetto Giovanna Maria Iurato – rassegno le mie dimissioni dalla carica di sindaco della citta’ dell’Aquila”. Le dimissioni del sindaco acquisteranno efficacia decorsi venti giorni da oggi. Le dimissioni Cialente le aveva annunciate ieri nel corso del Consiglio comunale andato a vuoto per mancanza del numero legale. “Non ho piu’ un partito (Pd, ndr) ne’ una maggioranza”, aveva detto il sindaco parlando in aula quando sui banchi erano seduti solo 19 consiglieri. Si stava discutendo delle aziende partecipate e occorrevano almeno 20 consiglieri, la maggioranza qualificata.
Le parole del sindaco sono un atto d’accusa verso il centrosinistra aquilano ma soprattutto verso il suo partito, il PD. Da oggi le forze di centrosinistra sono costrette ad assumersi una enorme responsabilità di fronte alla città. Sarebbe stato regolare e comprensibile che ad abbattere il sindacoi fossero state le forze di opposizione. E’ il contrario e questo rappresenta un atto di autentica irresponsabilità di fronte alla città, che è sgomenta e vede aumentare i propri problemi.
Ogni aquilano ha comunque modo di riflettere e giudicare. Ma non ha molto tempo per farlo.
Il sindaco resta in carica per 19 giorni più oggi. La risposta del governo alla richiesta di Cialente di un decreto perchè si possa votare a maggio non è ancora arrivata. Potrebbe essere positiva, e in questo caso L’Aquila verrebbe inserita per decreto tra le città in cui si tiene il prossimo turno amministrativo, a maggio.
Potrebbe essere negativa, e il comune restrerebbe commissariato per un anno: una vera iattura che si aggiungerebbe alle altre. Paralisi e decisioni prese altrove. La conseguenza
più pesante delle dimissioni del sindaco, come egli stesso ha detto ieri.
Candidature? La logica fa pensare a quattro nomi possibili: per la sinistra Stefania Pezzopane e Giovanni Lolli. Per la destra Enzo Lombardi e Giorgio De Matteis. Quattro buoni nomi, ma anche quattro che per il momento tacciono. Dovranno essere i partiti a decidere o una improbabile consultazione primaria, che non ci sarebbe forse nemmeno il tempo di preparare. Abbiamo parlato di logica, quindi di una qualità – diciamo – che alla politica aquilana palesemente è mancata, altrimenti, specie la sinistra, non ci avrebbe gettati sul lastrico come invece è avvenuto. Se il lettore consente, siamo nella melma. Ed è un eufemismo. Oppure il commissario potrebbe essere una soluzione meno traumatica di quanto si ritenga solitamente? (G.C.)


08 Marzo 2011

Categoria : Politica
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