12 aprile udienza Verdini, Barattelli fuori
L’Aquila – Il Gup Giuseppe Romano Gargarella ha fissato per il 12 aprile l’udienza preliminare a carico del il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, e dell’imprenditore Riccardo Fusi, presidente dimissionario della Btp. L’inchiesta si riferisce agli appalti per il G8 dell’Aquila e per la ricostruzione post-terremoto. Il reato ipotizzato e’ quello di tentato abuso d’ufficio. Nell’ambito dello stesso procedimento e’ stata archiviata la posizione del costruttore aquilano Ettore Barattelli, presidente del Consorzio Federico II, costituito dopo il terremoto sulle cui attivita’ si erano concentrate le attenzioni dei Pm. Le indagini, coordinate dal procuratore distrettuale, Alfredo Rossini e dal sostituto procuratore Olga Capasso, distaccata nel capoluogo abruzzese dalla Direzione nazionale antimafia (Dia) hanno cercato di dimostrare che Verdini attraverso le sue influenti amicizie politiche, e abusando della sua veste di parlamentare, avesse favorito il Consorzio nell’aggiudicazione di appalti. Ma i riscontri hanno dimostrato che il Consorzio non ha mai preso affidamenti diretti dalla Protezione Civile Nazionale, che ha gestito il G8 dell’Aquila e la fase dell’emergenza terremoto. Tra i tre indagati, Barattelli era stato l’unico ad aver reso una deposizione spontanea e ad avere accettato l’interrogatorio dei Pm ai quali ha fornito un’ampia documentazione, assistito dall’avvocato di fiducia Attilio Cecchini. Verdini e Fusi, al contrario, non si sono mai presentati all’Aquila: a pesare sulla richiesta di rinvio a giudizio dei Pm sarebbe stato, il vecchio rapporto di affari e amicizia tra Fusi e Verdini ai tempi in cui quest’ultimo era presidente del Credito Cooperativo fiorentino. L’inchiesta aquilana ha preso impulso dalle intercettazioni telefoniche acquisite nell’ambito delle indagini della Procura di Firenze sugli appalti per i Grandi eventi e, appunto, per il G8 della Maddalena. Verdini ha sempre sostenuto di non voler venire all’Aquila a deporre. E la procura non poteva obbligarlo essendo parlamentare. Nemmeno Fusi si e’ presentato all’Aquila, nonostante inizialmente si fosse detto disposto. Ma i Pm, che avrebbero potuto obbligarlo a rendere interrogatorio, fatta salva la possibilita’ di avvalersi della facolta’ di non rispondere, ci hanno rinunciato.
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