E se Megalò venisse… alluvionato?

Chieti – Talvolta non basta essere giganteschi, magagalattici, anche un po’ faraonici come il centro commerciale Megalò ai piedi dell’antichissima collina teatina. Si può esserlo, e Megalò lo è, ma si può anche correre il fondato rischio di ritrovarsi alluvionati. Nonostante le misure di sicurezza che sicuramente esisteranno. Di questi tempi, e con quello che accade in giro in un Abruzzo di cartone soggetto a frane, crolli, allagamenti, esondazioni di fiumi (anche piccolissimi come quelli del Teramano), c’è chi pensa che Megalò qualche rischio lo corra quando piove assai e dal cielo pare venir giù il diluvio di Noè. Senza l’arca.
C’è un politico, Alessandro Marzoli, vice presidente del Consiglio comunale di Chieti, che solleva il problema, a suo tempo emerso e seppellito a tempo di record perchè Megalò è un gigante che ha il suo peso, e in tanti preferiscono altri argomenti. Non si sa mai, un politico sa che potrebbe anche aver bisogno di qualcosa da persone tanto potenti e influenti. Del resto, cose come Megalò ogni città vorrebbe averle: è uno dei centri commerciali più grandi e peraltro avrà anche adottato le sue brave misure di protezione, ai tempi della progettazioni. Resta però che il complesso è a due passi del fiume Pescara, che non è un fiumicello. Secondola Marzoli, si legge nelle cronache teatine, la Regione Abruzzo non avrebbe rilasciato, nel 2009, il nulla osta per un ulteriore insediamento nella zona “con elementi di criticità ambientale (all’ interno di un’ ansa del fiume Pescara)”. Marzoli ha presentato un’interrogazione in cui si chiede all’amministrazione comunale se sia a conoscenza di eventuali rischi che Megalò potrebbe correre proprio in caso di esondazione del fiume Pescara. Per ora “vox in deserto clamans”. Qualcosa ci ricorda un libro che un tempo tutti i ragazzi leggevano con diletto e profitto, prima di diventare rimbambiti ante litteram di fronte ai video giochi e alle play stations: Don Chisciotte. Speriamo che non piova troppo.