“Documenti, oppure parte la denuncia”
Ofena – Il Cospa di Dino Rossi ha così risposto al comune, in relazione ad una richiesta di documenti sui finanziamenti per il sisma: “In riferimento alla vostra risposta in relazione alla richiesta inoltrata da codesta associazione, nella quale si chiede la documentazione riguardante i finanziamenti ottenuti per il sisma del 06 aprile 2009 si fa notare quanto segue:
non serviva rinnovare da parte V/S i sensi della legge 241/90 dell’art 22, in quanto codesta associazione la conosce perfettamente e tiene a precisare che solo il Comune di Ofena si rifiuta sistematicamente a fornire le documentazioni richieste. In fatti in più occasioni sono dovuti intervenire la Prefettura o il Difensore Civico e in altri casi ci ha pensato la magistratura.
Per quanto riguarda la manca motivazione che l’ufficio in indirizzo evidenzia nella risposta, di cui allega copia, è solo un pretesto per interrompere i tempi.
Si rende noto, che secondo la documentazione in nostro possesso, il comune di Ofena avrebbe percepito dalla S.G.E. € 403.102,23, per la sistemazione di alloggi comunali e, visto che si tratta di soldi pubblici, quindi l’interesse è di tutta la comunità, compresa codesta associazione, con il rafforzativo, “sull’interesse giuridicamente rilevante”, in quanto ha la sede la sede sul territorio comunale di Ofena.
La somma sopraindicata risulta eccessiva perché, i cantieri negli alloggi comunali non sono mai esistiti eccetto quelli nelle ex case ANAS e nell’unico appartamento ATER, per un importo di € 125.000, 00, una differenza tra le somme visibili anche ad un ciecato. Oltre a questo, sempre per lo stesso capitolo di spesa, il dipartimento della protezione civile ha erogato al 31-01- 2010 108.000,00 a seguito di una richiesta inoltrata il 31-01-2010 da parte del comune di Ofena, secondo quanto riferito telefonicamente dallo stesso dipartimento al Cospa Abruzzo.
A questo punto si fa notare che l’interesse a fornire al documentazione richiesta riguarda più l’ufficio tecnico del comune di Ofena e non chi ha formulato legittimamente la richiesta. Se ci sarà di nuovo il diniego all’accesso agli atti, quindi l’immediata visione con data concordare, entro e non oltre i 7 giorni dal ricevimento della missiva, codesta associazione si vedrà obbligata a formulare regolare denuncia nei confronti degli eventuali responsabili”.
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