Parco Sirente, fallimenti ed errori
L’Aquila – (di Lelio De Santis, IdV) – Il Presidente della Giunta Regionale ha prorogato la gestione commissariale del Parco Regionale Sirente-Velino sine die, senza specificare le nuove incombenze del Commissario, Schiazza, incorrendo in un provvedimento illegittimo che si presta ad impugnativa amministrativa e, soprattutto, a censura politica. La protesta degli Amministratori locali è sacrosanta, ma rischia di essere sterile come quelle precedenti, se non è seguita da azioni conseguenti, determinate ed incisive.
I Sindaci dei Comuni impugnino il decreto di nomina al T.A.R. o tacciano;
i Sindaci dei Comuni denuncino la politica verticistica ed antidemocratica della Giunta Regionale o evitino di alzare polveroni polemici improduttivi;
i Sindaci riconsegnino le fasce tricolori il 17 marzo – anniversario della Festa dell’unità d’Italia – con un gesto simbolico ma dirompente, per essere credibili e dimostrare che non ha senso mantenere delle poltrone, senza poter esercitare il diritto-dovere di tutelare e di amministrare il territorio attraverso la gestione dell’Ente Parco, che è diventato solo una casella politica da occupare. Ed i Sindaci appartenenti a Partiti di centrodestra possono fare una cosa ancora più incisiva: riconsegnino la tessera di iscrizione a quei Partiti che tutte le volte che hanno governato la Regione hanno commissariato il Parco Regionale Sirente-Velino!
Una presa di posizione forte e credibile dimostrerebbe che non si vuole togliere un Commissario da una poltrona per poterne assegnare altre 10 ad amici, solo per un piccolo desiderio di potere, ma per cambiare realmente la gestione del’Ente, per renderla più trasparente e più utile allo sviluppo del territorio.
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