Vertice sui danni del maltempo
Teramo – IDV, SITUAZIONE PIU’ GRAVE DI QUANTO APPAIA – Una riunione tecnico-operativa per acquisire, da parte dei Comuni coinvolti, ogni contributo utile per ottenere dal governo centrale il riconoscimento dello stato di calamita’ naturale per i danni arrecati dalle precipitazioni che nei giorni scorsi si sono abbattute sulla provincia teramana. Con questo intento si e’ tenuto stamattina, nella sala polifunzionale della biblioteca provinciale di Teramo, un incontro convocato dal presidente dell’amministrazione provinciale, Walter Catarra, ed al quale hanno partecipato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, gli assessori regionali Paolo Gatti, Gianfranco Giuliante e Giandonato Morra, il vice prefetto di Teramo, Paola Aiace, Sindaci del territorio ed amministratori pubblici. Presenti in sala anche i deputati Augusto Di Stanislao e Tommaso Ginoble, i consiglieri regionali Ruffini, Rabuffo, Di Luca e D’Alessandro. Prima di dichiarare aperti i lavori, il presidente Catarra ha espresso il cordoglio per la morte del cittadino che ha perso la vita all’interno della propria autovettura nel tentativo di attraversare un sottopassaggio allagato. L’assessore Giuliante: “Ci troviamo di fronte ad un evento straordinario che ha provocato gravi danni alla provincia di Teramo, interessando gran parte del suo territorio. Il sistema di Protezione civile regionale e’ intervenuto tempestivamente, mettendo in campo squadre di volontari e di tecnici della Regione Abruzzo”. Giuliante ha annunciato che nei prossimi giorni si terra’ in Regione una riunione con tutti gli uffici tecnici dei Comuni interessati “perche’ si possa costituire il percorso e organizzare tutta la documentazione necessaria per richiedere il ristoro dei danni”. Il presidente Chiodi: “La Regione, che versa nella nota situazione debitoria, non dispone di risorse per assicurare un contributo straordinario a integrale ristoro dei danni, ma stanziera’ certamente 2 milioni di euro per il sostegno al sistema delle imprese e fara’ tutto il possibile per accelerare il riconoscimento dello stato di emergenza da parte del governo, dopo aver ottenuto da tutti i Comuni e dalla Provincia di Teramo una dettagliata rendicontazione, che invito a fornire al piu’ presto”. Il Presidente ha ricordato che “in casi come questi i Sindaci possono eseguire lavori di somma urgenza per il ripristino di situazioni critiche, disponendo l’impiego di fondi che potranno essere regolarmente rendicontati e che non verranno conteggiati nel cosiddetto ‘patto di stabilita””. “Al verificarsi dell’emergenza – ha spiegato meglio Chiodi – come prima autorita’ di protezione civile, il Sindaco assume la direzione e il coordinamento delle attivita’ di emergenza e provvede a tutti gli interventi necessari, dandone comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta regionale”. “L’esperienza dell’Aquila ci ha insegnato che nelle emergenze e’ importante essere uniti e informati su quelle che sono le rispettive competenze – ha aggiunto – Il fatto che si ripetano spesso eventi naturali, come quello di questi giorni, e’ da imputare alla vulnerabilita’ del territorio che e’ un problema che richiama la responsabilita’ delle varie classi politiche che si sono avvicendate”. Chiodi, infine, ha dato notizia dello stanziamento di ulteriori 40 milioni di euro per la prevenzione dei rischi di natura idrogeologica.
IDV – “La situazione nel teramano e’ ben piu’ tragica di come viene dipinta anche dai primi cittadini dei comuni piu’ colpiti. Il problema della viabilita’, pure molto grave, non e’ quello che piu’ preoccupa: riguarda principalmente sette strade provinciali, sulle quali si lavorera’ alacremente; la Teramo-mare verra’ riaperta (anche se a senso unico alternato). Lo stesso dicasi per il problema dell’acqua potabile in Val Vibrata, rifornita in autobotti, che dovrebbe essere risolto entro domani con il riallaccio delle reti a tutta la vallata. Anche le case allagate verranno presto liberate”. A parlare e’ il vicecapogruppo regionale dell’Idv, Cesare D’Alessandro che osserva: “Cio’ che invece risulta piu’ preoccupante, e non ancora assorbe l’attenzione dell’opinione pubblica, e’ la situazione dei depuratori e della rete fognante gestiti dal Ruzzo. Sono praticamente fuori uso tutti i depuratori della provincia (quasi 90). Allarmano soprattutto la quasi letterale scomparsa del depuratore di Tortoreto e l’avaria di quelli di Giulianova e di Roseto-Pineto, che obbliga allo sversamento in mare di quantita’ enormi di liquami. Nei prossimi giorni si faranno stime piu’ precise, ma e’ sin d’ora molto chiaro il danno susseguente che si avra’ per i paesi costieri ormai a ridosso della prossima stagione balneare. L’IDV – prosegue D’Alessandro – non fa polemiche e si associa alla richiesta dei Sindaci e della Provincia, volta al riconoscimento dello stato di emergenza per calamita’ naturale; ma non puo’ neppure esimersi dal constatare che ormai da 15 anni non esiste piu’ una politica di regimazione delle acque nella nostra regione e non solo. I necessari interventi per la corretta regimentazione delle acque meteoriche sono stati effettuati in maniera accettabile sino alla fine degli anni ottanta. Dopodiche’ si e’ solo pensato a sfruttare quanto piu’ suolo possibile, allentando l’opera di prevenzione. Oggi si invoca e si lamenta l’assenza della protezione civile, che forse ci avrebbe risparmiato di pagare anche in termini di vite umane, ma sicuramente nulla avrebbe potuto fare per pulire fiumi, fossi, canali e cunette che nessuno cura piu’. L’IDV avrebbe piu’ volentieri visto sulle strade della nostra provincia un maggior numero di cantonieri, promessi solo sulla carta e mai assunti, e meno distruttori di terreni pubblici e privati. Purtroppo, su questo, nonostante l’abbiamo piu’ volte scritto e anche urlato in sede di Consiglio regionale, e’ stato come parlare alla luna. Le conseguenze del cattivo operare nella difesa del suolo sono sotto gli occhi di tutti e non occorrono ulteriori commenti”, dice infine D’Alessandro.
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