Decreto Milleproroghe e tasse
L’Aquila – (di Angelo Ludovici, segretario provinciale Partito dei comunisti italiani) – Con il decreto milleproroghe, le tasse che i cittadini dei Comuni del cratere dovevano rimborsare dal 1° luglio sono stata spostate al 1° novembre 2011. Con il medesimo decreto è previsto che i Comuni possono aumentare proprie tasse per finanziare la ricostruzione. Viste le reazioni, comprese quelle del Presidente benemerito Sen. Marini, sembra che i problemi siano risolti.
A parte l’ironia insita nella norma che i Comuni del cratere possano aumentare proprie tasse per la ricostruzione, in realtà , anche alla luce dello studio effettuato su un campione di 15mila persone, in centinaia di insediamenti abitativi, dalle università di Firenze, delle Marche e dell’Aquila, coordinato dal Cespro e finanziato dall’Unione Europea attraverso l’università belga di Louvain, curato da David Alexander, uno dei massimi esperti europei in materia di grandi disastri, il quadro che ne esce fuori è drammatico e conferma il fallimento delle politiche emergenziali applicate dal governo nella nostra situazione.
Il 68 per cento degli intervistati vorrebbe «lasciare al più presto la propria abitazione» oltre il 50 per cento lamenta la mancanza di servizi essenziali, circa il 35 per cento dei complessi residenziali, inoltre, ha servizi igienici in cattiva condizione, disagi anche dal punto di vista della salute, sia fisica che psicologia (secondo lo studio soffre o ha sofferto di stress il 43 per cento degli intervistati, percentuale che arriva al 66 tra le donne). A ciò si aggiunge l’aumento della depressione e del senso di isolamento ed emarginazione. Altro dato preoccupante è l’incremento della dipendenza da alcol o droghe. Si denuncia inoltre un forte incremento della disoccupazione, aumentata del 6 per cento circa. A 22 mesi dal terremoto, infatti, risulta occupato solo il 65 per cento degli intervistati. Il 46 per cento denuncia un calo di reddito. Scendono del 6 per cento anche le iscrizioni all’Università e le facoltà più colpite sono quelle di Scienze e di Ingegneria.
Un quadro drammatico che contrasta in modo palese con le sirene anche della nostra Città che descrivono in altro modo la situazione. Secondo il ministro dell’economia, Tremonti, siamo diventati tutti ricchi ed il terremoto è stata un’occasione per uscire dallo stato di disagio economico e sociale. Le favole metropolitane raccontano che i nostri conti correnti sono stracolmi e che tutti gli aquilani, ormai, hanno un’auto nuova e le partite IVA aumentano (unica Città in Abruzzo). E’ per queste ragioni che, secondo il governo, gli aquilani, a differenza delle altre Regioni che in precedenza sono state colpite da tragedie, possono ricominciare a pagare le tasse ed effettuare il rimborso.
Il terremoto è stata ed è una tragedia che ha colpito duramente il nostro territorio. La situazione economica, sociale, culturale la viviamo sulla nostra pelle e nessuna analisi o statistica potrà colmare il vuoto ed il disagio che ci portiamo dietro. Una cosa è certa: l’assistenzialismo non produce benessere e ricchezza, ma solo dipendenza. Ritrovare un giusto equilibrio tra situazione oggettiva e condizione personale è una strada abbastanza lunga e ciò che dispiace in questa situazione è che sul terremoto molti hanno lucrato e stanno lucrando.
Non c'è ancora nessun commento.