Campeggi puntigliosi e anche esosi


campeggio-salinelloTortoreto – Da L’Aquila, Giusi Pitàri ci scrive: “Gentili Redazioni, ho ricevuto da un amico il racconto di una piccola storiella che riguarda il terremoto, anzi i terremotati. Sono rimasta agghiacciata. E mi viene da chiedere se il “pedaggio”, di cui leggerete, viene richiesto dal quel campeggio sempre, oppure se è stato istituito a bella posta con il terremoto. Mi viene anche da chiedere dove, in questo comportamento, si vede la forza e la gentilezza propria degli abruzzesi, dove devo cercare di individuare la solidarietà, quando finiranno questi domicili forzati, quando terminerà questo sisma.
Ecco il racconto di Stefano:
“Insieme alla mia ragazza, mi reco in un campeggio a Tortoreto per andare al compleanno di suo cugino. Siamo tutti residenti a L’Aquila e domiciliati sulla costa a seguito del terremoto del 6 aprile scorso. Come le volte precedenti, entro alla reception pronto a dare il documento, per ricevere in cambio il bracciale di riconoscimento per poter circolare liberamente all’interno dell’impianto. Questa volta, però, la signorina chiede gentilmente di “pagare l’ingresso”. Al mio primo stupore, segue la domanda: “Ingresso? Non sono venuto a fare le vacanze. Siamo tutti sfollati e noi vogliamo solo entrare per visitare un vostro ospite, un nostro parente, sfollato come noi. Altre volte non avete chiesto che i documenti. Cosa è cambiato? E perché?”. La signorina si impappina e mi guarda stralunata. Non voglio litigare, quindi chiamo la madre della mia ragazza che è domiciata nel campeggio. Arriva la signora, ma non c’è verso di fare capire alla signorina della reception che se siamo lì non è per una gita di piacere, né per la tintarella. C’è addirittura un padre (sempre sfollato, ovviamente) che dovrà pagare per andare a trovare il figlio per il suo compleanno. Niente. Cominciano ad alzarsi i toni e alle nostre proteste nel sentirci dire che i domiciliati sono liberi di uscire per incontrarsi con chi vogliono, seguono sconcertanti frasi dal tono vagamente umiliante: “Ma vi ci trovate tanto bene nella parte?”. Personalmente trovo schifoso il comportamento della direzione, lo concretizzo con un “dovreste solo vergognarvi!” ed esco. Morale della favola: 10 euro per una visita di due persone (che, per la cronaca, può durare anche un’ora, ma sempre quello è il prezzo). Mi chiedo quante volte alcune strutture vogliono fare cassa, per l’ “ospitalità” che “offrono”. Una volta dallo Stato e una volta dagli stessi terremotati. Mi chiedo chi sono i veri sciacalli. Mi chiedo persino se non siamo troppo fessi noi che ci facciamo trattare così”.
(Ndr) – Il signore in questione avrebbe potuto anche firmare la sua lettera, così come avrebbe dovuto – facendosi ovviamente identificare – recarsi dalla Guardia di finanza a denunciare il campeggio in questione. Ha preteso ricevuta? L’ha avuta? Potremmo aggiungere che dovrebbe rivolgersi agli uffici del turismo regionale, a Pescara, ma non lo facciamo: tanto, sono inesistenti e non muoverebbero un dito.


16 Giugno 2009

Categoria : Cronaca
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